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capitolo xvii. 141


bre della notte. Fa ancora una lettura all’alba del giorno; la lettura dell’alba non è senza testimonj1.

81.  Nella notte consacra le tue vigilie alla preghiera. Sarà per te un’opera di supererogazione. Può darsi che Dio in queste vigilie t’inalzi ad un posto glorioso2.

82.  Di’: Signore, fammi entrare da un’entrata favorevole, e fammi sortire da una sortita favorevole, ed accordami protezione3.

83.  Di’ ancora: La verità apparve, e la menzogna spari; la menzogna è destinata a sparire.

84.  Noi mandiamo nel Corano la guarigione, e la grazia ai fedeli. In quanto agl’ingiusti; egli metterà il colmo alla loro ruina.

85.  Se accordiamo qualche benefizio all’uomo, rifugge da noi, e si allontana. Se una disgrazia lo colpisce, si dispera.

86.  Di’: Ciascuno agisce come l’intende; ma Dio sa chi è colui che segue la via più dritta.

87.  T’interrogheranno sullo spirito4. Di’ loro: Lo spirito è stato creato d’ordine del Signore, ma non vi sono che pochi di voi che siano in possesso della scienza.

88.  Se noi lo volessimo, potremmo ritirarti ciò che l’abbiam rivelato, e tu non troveresti alcuno che s’incaricherebbe a tuo favore presso di noi,

89.  Meno la grazia stessa che ti viene da Dio. In verità, la generosità del tuo Signore verso di te è immensa.

90.  Di’: Quando anche gli uomini, ed i genj si riunissero per creare qualche cosa simile a questo Corano, essi non farebbero nulla di simile, quando anche s’ajutassero reciprocamente.

91.  Abbiamo inserito in questo Corano ogni sorta di parabole per (istruzione degli) uomini; ma gli uomini si sono ricusati a tutto, meno che all’incredulità.

92.  Dicono: Non ti crederemo, a meno che tu non faccia scaturire dalla terra una sorgente d’acqua viva;

93.  O a meno che tu non abbi un giardino piantato di alberi, di palme, e di viti, e che tu non faccia scaturire torrenti dal mezzo di questo giardino;

94.  O a meno che un frammento di cielo non cada su noi, o che tu non ci rechi Dio, e gli angeli in garanzia delle tue parole;

95.  O a meno che tu non abbia una casa ornata di dorature, o che tu non salga ai cieli col mezzo d’una scala: noi non crederemo neppure che tu vi sia montato finchè non ci farai scendere un libro che possiamo leggerlo tutti. Rispondi loro: Lode a Dio! Ma sono io forse altra cosa che un uomo, ed un apostolo?

96.  Che cos’è dunque ch’impedisce agli uomini di credere quando hanno ricevuta la dottrina della direzione? Si è che hanno detto: Dio avrebbe forse mandato un uomo per esser suo apostolo?

  1. Le parole del testo sono: La lettura dell’alba del giorno è veduta, si fa in presenza di testimonj. S’intende da ciò che gli Angeli sono i testimonj.
  2. È in questo genere di preghiere notturne che i musulmani dediti alla vita spirituale, provano l’estasi, e le manifestazioni di Dio. Nel loro linguaggio, la parola mekam, posto, indica un grado di avvicinamento con Dio, ed è in simili casi la spiegazione la più giusta.
  3. Si può intendere che sia una preghiera a Dio perchè accordi all’uomo una morte, ed una resurrezione desiderata, o, supponendo che si tratti di Maometto, che Dio gli accordi la libera entrata, e sortita alla Mecca.
  4. Cioè, sull’anima, o sull’Angelo Gabriele, che è chiamato Spirito di Dio.