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146 il corano.


Voi comparite innanzi a me nello stato nel quale vi ho creati la prima volta, e voi credevate che io non manterrei le mie promesse.

47.  Il libro ove sono notate le azioni di ciascuno sarà posto nelle di lui mani; vedrai i colpevoli spaventati per causa di ciò che vi è scritto. Guai a noi! Ma che cos’è questo libro? Veruna cosa è omessa in esso, tanto le più grandi, che le più piccole; egli le ha contate tutte; tutte le loro azioni saranno loro presentate. Dio non lederà alcuno.

48.  Quando si disse agli angeli: Prostratevi ad Adamo, si prostrarono tutti, meno Eblis, che era uno dei genj1; egli si ribellò contro gli ordini di Dio. Prenderete dunque piuttosto per protettore Eblis e la sua razza, che me? Essi sono vostri nemici. Qual detestabile cambio quello dei malvagi!

49.  Io non vi ho preso per testimonj quando creai i cieli, e la terra, e quando creai voi; io non ho chiamato in mio ajuto quei che si perdono.

50.  Un giorno Dio dirà agl’infedeli: Chiamate i vostri compagni, quei che credete Dii. Li chiameranno, ma non otterranno risposta. Metteremo fra loro la valle della distruzione.

51.  I colpevoli vedranno il fuoco dell’inferno, e sapranno che vi saranno precipitati; non troveranno alcun mezzo d’evadersi.

52.  Ci siamo serviti in questo Corano di ogni specie di parabole perchè gli uomini se ne servissero; ma l’uomo intende disputare intorno la maggior parte delle cose.

53.  Che cos’è dunque che impedisce agli uomini di credere, allorchè è stata loro accordata la direzione della via dritta? Qual cosa impedisce loro, d’implorare il perdono di Dio? Forse attendono la sorte de’ loro antichi, o che il gastigo li colga in faccia all’universo.

54.  Noi mandiamo apostoli incaricati di avvertire, e di annunziare. Gl’increduli si prevalgono di argomenti futili per offuscare la verità, e prendono in derisione i nostri miracoli, e le pene di cui son minacciati.

55.  Evvi più colpevole di colui che si rivolge da un’altra parte quando gli si raccontano i nostri insegnamenti, che dimentica le azioni che aveva commesse? Noi abbiamo ricoperto il lor cuore di più invoglie perchè non comprendano il Corano, ed abbiamo assordite le loro orecchia.

56.  Quand’anche tu li chiamassi alla via dritta, non la seguirebbero mai.

57.  Il tuo Signore è indulgente, e compassionevole; se volesse punirli delle lor opere, avrebbe anticipata l’ora del gastigo. Ma hanno un’epoca stabilita per l’adempimento delle minaccie, e non troveranno refugio contro la di lui vendetta.

58.  Abbiam distrutto quelle antiche città per la loro empietà. Le avevano precedentemente minacciate, di ruinarle.

59.  Un giorno Mosè disse al suo servo2: Io non cesserò di camminare

  1. Questo passo imbarazza i commentatori. Eblis è qui contato fra i genj el-djinn, razza intermedia fra gli uomini e gli angeli, e la di cui natura, ed origine sono vagamente definite nel Corano, come in quasi tutte le religioni. Eblis era prima un angelo, la sua ribellione lo fece precipitare dal cielo, divenne Satana, el-cheitan, il diavolo, il tentatore, il nemico dichiarato degli uomini. Gli angeli non possono aver figli e non peccano, mentre i genj si riproducono, peccano, e subiranno i gastighi dell’altra vita. Si vede dai passi del Corano cap. 2, vers. 96, e cap. 19, vers. 69 che le parole genj, e Satana sono identiche; si può provare ancora dai passi analoghi cap. 27, vers. 59 e 40 e cap. 72, vers. LXXII. Per mettere il lettore al caso di tirarsi da ogni dubbio, noi traduciamo per tutto la parola Cheitan per Satana, Cheiatin, plurale di Cheitan, per demonj, e djinn per genj.
  2. Giosuè.