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capitolo xxvii. 191


35.  Manderò de’ doni, ed attenderò la risposta de’ miei inviati.

36.  Allorchè l’incaricato (della Regina) si presentò a Salomone, questi gli disse: Volete voi accrescere i miei tesori? Ciò che Dio m’ha dato val più dei beni di cui v’ha arricchiti. Ma voi fate consistere la felicità nelle ricchezze.

37.  Ritorna al popolo che ti manda. L’attaccheremo con un esercito al quale non potrà resistere. Li scacceremo dal loro paese avviliti, ed umiliati.

38.  (Poi Salomone disse ai suoi): Signori! chi di voi mi recherà il trono (della Regina) prima che vengano essi stessi ad abbandonarsi alla volontà (di Dio)?

39.  Sarò io, rispose Ifrit, uno dei genj; io te lo recherò pria che tu t’alzi dal tuo sedile. Sono forte per farlo, e ledele.

40.  (Un altro genio) quegli che aveva la scienza del Libro1, disse a Salomone): Io te lo recherò prima che tu chiuda l’occhio2. E quando Salomone vide il trono dinanzi a lui, disse: Questa è una prova del favor di Dio; ei vuol vedere se sarò ingrato. Chi e riconoscente lo è per suo bene; chi è ingrato, Dio è ricco e generoso, e non sa che fare di lui.

41.  Fate che non riconosca più questo trono. Vedremo se essa (la regina) è sulla via retta, e nel numero di coloro che non possono esser diretti.

42.  E quando (la regina) si presentó a Salomone, le fu domandato: È quello il vostro trono? Ella rispose: Si direbbe che è quello stesso. Dunque noi avevamo ricevuto la scienza prima di lei, ed eravamo rassegnati alla volontà di Dio.

43.  Le divinità ch’essa adorava a fianco di Dio l’avevano smarrita, e fu nel numero degl’infedeli.

44.  Le fu detto: Entrate in questo palazzo. E quando lo vide, credeva che fosse un lago d’acqua, e ritirò le gambe. Salomone disse: è un palazzo col pavimento di cristallo3.

45.  Signore! io aveva agito iniquamente (adorando gl’idoli); ma ora mi rassegno, come Salomone, alla volontà di Dio, padrone dell’Universo.

46.  Abbiamo mandato Saleh ai Themuditi suoi fratelli, per far loro adorare Dio. Si divisero in due partiti.

47.  Popolo mio! lor disse Saleh, perchè volete affrettare il male (del supplizio) piuttosto che il bene (delle ricompense)? Perchè non implorate il perdono di Dio, acciò abbia pietà di voi?

48.  Abbiamo consultato su te ed i tuoi il volo degli augelli. La vostra fortuna4 dipende da Dio, rispose; voi siete un popolo che Dio vuol provare.

49.  Vi erano nella città nove individui che commettevano degli eccessi nel paese, e non facevano alcuna buon’azione.

50.  Si dissero fra loro: Giuriamo davanti a Dio d’uccidere nella notte Saleh e la sua famiglia; diremo quindi ai vendicatori del suo sangue: Noi non siamo stati presenti alla morte della sua famiglia; diciamo la verità.

51.  Misero in opera i loro artifizi, e noi i nostri, mentre essi non ci pensavano.

52.  Considera qual’è stata la fine de’ loro strattagemmi; li abbiamo sterminati assieme a tutta la loro nazione:

  1. Ved. cap. 18, vers. 48, e cap. 72.
  2. Cioè, prima che tu chiuda l’occhio e lo riapra.
  3. I cominentatori aggiungono che Salomone non aveva fatto introdurre la regina nella sala di cristallo che per procurarle un’illusione, ed assicurarsi, allorchè ritirava le gambe, se le aveva simili a quelle d’una capra, come gli era stato riferito.
  4. Letteralmente: Il vostro augello è presso Dio.