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capitolo xlii. 249


36.  Che obbediscono al loro Signore, che fanno la preghiera, che si consultano reciprocamente nelloro affari, e fanno delle generosità dei beni ad essi accordati;

37.  Che, avendo ricevuto un torto lo correggono essi stessi,

38.  E rendono male per male. Tuttavia a colui che perdona e si riconcilia, Dio dovrå una ricompensa; poichè egli non ama i malvagi.

39.  Non potrà incolparsí l’uomo che vendica un’ingiustizia che gli sarà stata fatta.

40.  Saranno incolpati quei ch’opprimono gli altri, che agiscono con violenza, e contro ogni giustizia; a quelli è riservato un supplizio doloroso.

41.  E la saviezza della vita il sopportare pazientemente ed il perdonare.

42.  Quegli che Dio smarrisce, come troverà egli un altro protettore? Vedrai come i malvagi

43.  All’aspetto dei supplizj grideranno: Evvi più mezzo di ritornare sulla terra?

44.  Li vedrai condotti dinanzi al supplizio, cogli occhi bassi, e coperti d’obbrobrio; getteranno degli sguardi furtivi. I credenti diranno: Ecco gli sciagurati ch’hanno perduto se stessi, e le loro famiglie. Il giorno della resurrezione, i malvagi non saranno essi condannati al supplizio eterno?

45.  E perchè hanno cercato altri protettori fuori di Dio? Come ritroverà mai la strada colui che Dio smarrisce?

46.  Obbedite dunque a Dio prima che giunga il giorno che non può farsi tornare indietro per allontanarlo. In quel giorno non avrete alcun asilo. Non potrete negare le vostre opere.

47.  Se si rivolgono (con isdegno) tu non sei il loro custode (o Maometto). Tu non sei incaricato che di portare la parola1. Se accordiamo qualche favore all’uomo egli si rallegra; ma se una disgrazia lo visita in retribuzione delle sue opere, bestemmia.


48.  Il regno de’ cieli, e della terra appartiene a Dio. Egli crea ciò che vuole; accorda agli uni delle figlie, agli altri dei figli (maschi);

49.  Ad altri dà dei figli d’ambo i sessi, figli e figlie; rende sterile anche chi vuole. E sapiente e possente.

50.  Non è dato all’uomo che Dio gl’indirizzi la parola; se lo fa, si è o per inspirazione, o da dietro un velo.2

51.  O pure invia un apostolo cui rivela ciò che vuole. Egli è sublime e savio.

  1. Cioè, non ti appartiene che di portare la rivelazione ricevuta alla conoscenza degli uomini.
  2. Dio non ha mai diretta la parola ad alcun uomo. Maometto dice però in più passi del Corano che Dio ha realmente diretta la parola a Mosè. Nonostante Mosè non ha potuto ottenere di vedere Dio, ed era una credenza generale fra gli ebrei, e probabilmente fra tutti i popoli semitici, che, Dio non si farebbe vedere ad un uomo senza che costui non morisse sul momento. I mistici, setta filosofica nata nel seno dell’islamismo, pretendono che la pratica costante della vita spirituale può inalzare l’uomo ad un grado di perfezione tale che, nell’estasi, può vedere Dio e parlargli. Tutti gli sforzi tendono per conseguenza a togliere, colla forza dell’amor divino e la distruzione dell’individualità, il velo che li separa dall’essenza di Dio. Da ciò la parola: Togliere il velo ha preso nel discorso degli Orientali il valore del più alto grado d’intimità. Si è parlato al cap. 18 della scissione de’ maomettani (almeno ne primi tempi dell’islamismo) sul viaggio notturno e l’ascensione di Maometto; quei che l’ammettono comme un fatto reale, sono ancora scissi di opinione sulla maniera con cui Maometto ha contemplato Dio; gli uni sostengono che l’ha veduto cogli occhi della testa, cioè materialmente; gli altri che era cogli occhi del suo cuore.