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CAPITOLO XCVIII.

il segno evidente.

Dato alla Mecca. — 8 Versetti.

In nome di Dio clemente e misericordioso.

1.  Gl’infedeli, fra quei che han ricevuto le Scritture come anche gl’idolatri, non hanno fatto scissione1 che quando fu apparso il segno evidente (della bontà di Dio),

2.  Un apostolo di Dio che legge loro dei fogli santi, i quali contengono le Scritture vere.

3.  Quei che han ricevuto le Scritture non si divisero in sette che quando il segno evidente venne ad essi.

4.  Che cosa comandasi loro, se non di adorare Dio con un culto sincero, di essere devoti a Dio, d’osservare la preghiera, di far l’elemosina? E questa la vera religione.

5.  Gl’infedeli, fra quei che han ricevute le Scritture, e gl’idolatri, resteranno eternamente nel fuoco dell’inferno. Sono i più cattivi di tutti gli esseri creati.

6.  Coloro che credono, e praticano il bene, sono i migliori di tutti gli esseri creati.

7.  La loro ricompensa presso Dio, sono i giardini bagnati da corsi d’acqua, e vi staranno eternamente.

8.  Dio sarà contento d’essi, ed essi di lui. Ecco ciò che è riservato a chi teme il Signore.


CAPITOLO XCIX.

il terremuoto.

Dato alla Mecca. — 8 Versetti.

In nome di Dio clemente e misericordioso.

1.  Quando la terra tremerà per un violento terremuoto,

2.  E quando si sarà sbarazzata de’ suoi pesi2,

3.  L’uomo domanderà: che cosa ha?

4.  Allora essa racconterà ciò che sa,

5.  Ciò che il tuo Signore le rivelerà.

6.  Quel giorno gli uomini si faranno avanti in masse, per vedere le loro opere.

7.  Chi avrà fatto il bene per il peso d’un atomo, lo vedrà,

8.  E chi avrà fatto il male per il peso d’un atomo, lo vedrà egualmente.


  1. Poichè, dicono i commentatori, prima della venuta di Maometto, tutti attendevano un profeta, e si proponevano di credere alla sua missione.
  2. I morti nei sepolcri.