Pagina:Corano.djvu/51

Da Wikisource.
38 il corano.


181. Se ti trattano da impostore, anche gli apostoli mandati prima sono stati trattati egualmente, benchè avessero operato miracoli, e recato il libro dei Salmi, ed il libro che illumina1.

182. Ogni anima gusterà la morte2. Riceverete la ricompensa il giorno della resurrezione. Chi avrà evitato il fuoco, e che entrerà in paradiso, sarà felice, mentre la vita di quà giù non è che un godimento falso.

183. Sarete provati nei beni, e nelle persone. Sentirete molte ingiurie da quelli che hanno ricevuto le Scritture prima di voi, e dagl’idolatri; ma abbiate pazienza, e temete Dio. Tutte queste cose sono nei decreti eterni.

184. Dio ha convenuto cogli ebrei che dovranno spiegare il Pentateuco agli uomini, e che non lo nasconderanno. Essi l’hanno gettato dietro le spalle, e l’hanno venduto per un prezzo vile. Che balorda mercanzia han ricevuto in ricambio!

185. Non crediate che quelli che si compiacciono delle loro opere, o che vogliono essere lodati di ciò che non hanno fatto, siano esenti da gastighi. Un gastigo doloroso li attende.

186. Il regno de’ cieli, e della terra è di Dio; egli ha l’impero sopra ogni cosa.

187. Nella creazione del cielo, e della terra, nell’alternativa dei giorni, e delle notti, vi sono senza dubbio dei segni per gli uomini intelligenti.

188. I quali, in piedi, seduti, coricati, pensano a Dio, e meditano sulla creazione del cielo e della terra. Signore, dicono, tu non hai creato tutto ciò inutilmente. Per la tua gloria3! Liberaci dal fuoco.

189. Signore, quello che tu getterai nel fuoco sarà ricoperto d’ignominia. Gli empj non avranno alcuno ajuto.

190. Signore, abbiamo inteso l’uomo che chiamava; ci chiamava alla fede, e gridava: Credete in Dio; e noi abbiamo creduto.

191. Signore, perdonaci i nostri errori, cancella i nostri peccati, e fa che moriamo nella via dei giusti.

192. Signore accordaci ciò che ci hai promesso per mezzo de’ tuoi apostoli, e non ci affliggere nel giorno della resurrezione; certamente tu non manchi giammai alle promesse.

193. Dio li esaudisce, e lor dice: Non sarà perduta una sola opera di alcuno di voi, nè uomo, nè donna. Le donne sono sortite dagli uomini.

194. Io cancellerò i peccati di quelli che avranno emigrato, o saranno stati scacciati dal loro paese, che avranno sofferto nel mio sentiere, che avranno combattuto, e saranno morti. Io li introdurrò nei giardini bagnati da acque correnti.

195. È la ricompensa cli Dio; o certamente Dio destina delle ricompense magnifiche.

190. Che la prosperità degl’infedeli non ti abbagli! è un godimento di corta durata. La loro dimora sarà il fuoco; che orribile luogo di riposo!

197. Ma coloro che temono il Signore abiteranno i giardini bagnati da acque correnti, vi resteranno eternamente. Questo sarà il ricevimento che lor verrà fatto da Dio, e in verità tutto ciò che viene da Dio vale più per i giusti.

    che consuma i sacrifizi Gesù Cristo, e Maometto, sarebbero i soli che non avrebbero fatto questo miracolo. In quanto a quei che l’hanno fatto e di cui parla il versetto 180, non si comprende come i commentatori citino Zaccaria, e S. Giovan Battista.

  1. Maometto intende il Vangelo per il libro che illumina.
  2. Gusterà la morte è la traduzione letterale, ma s’intende la bevanda della morte.
  3. Per la tua gloria, Sabhanaka. Questa espressione segue ordinariamente le espressioni erronee, o una bestemmia proferita contro Dio. Ved. cap. 2, versetto 110.