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capitolo v. 59


to le loro azioni sono abominevoli, quelle azioni colle quali hanno provocata l’ira di Dio! Avranno i tormenti eterni.

84. Se avessero creduto a Dio, all’apostolo, ed al Corano, non avrebbero mai ricercata l’alleanza degl’infedeli; ma la maggior parte è composta di perversi.

85. Tu riconoscerai che quei che nutrono l’odio più violento contro i fedeli sono gli ebrei, e gl’idolatri, e che quei che sono più disposti ad amarli sono gli uomini che si dicono cristiani; questo è perchè hanno preti e frati scevri affatto di orgoglio.

86. Quando sentono i versetti del Corano, tu li vedi piangere dirottamente perchè riconoscono la verità, e gridare: O Signore! noi crediamo. Ascrivici nel numero di coloro che rendono omaggio1.

87. Perchè non crederemmo noi a Dio, ed alle verità che ci dichiara? Perchè non desidereremmo che ci desse un posto fra i giusti?

88. In premio delle loro parole, Dio ha concesso loro di stare eternamente nei giardini bagnati dalle acque correnti: questa è la ricompensa per coloro che fanno il bene. Ma quei che non credono, e che trattano i nostri segni come bugie, sono destinati all’inferno.

89. O credenti! non interdite le cose buone di cui Iddio vi permette l’uso. Non trasgredite questi precetti, giacchè egli non ama i trasgressori.

90. Nudritevi dei cibí che Dio vi accorda, degli alimenti leciti e buoni, e temete questo stesso Dio a cui credete.

91. Egli non vi gastigherà per un giuramento inconsiderato, ma vi gastigherà se mancate ad un dovere premeditato. L’infrazione commessa costerà il nutrimento di dieci poveri, nutrimento mediocre, e tale come lo dareste alle vostre famiglie, oppure il loro vestiario, oppure la franchigia di uno schiavo. Chi non sarà in istato di soddisfare una di queste pene, digiunerà per tre giorni. Tale sarà l’espiazione del giuramento falso. Osservate dunque i vostri giuramenti. Iddio vi manifesta così i suoi segni, acciò siate riconoscenti.

92. O credenti! il vino, il giuoco, le statue2 e la sorte delle frecce3 sono un’abominazione inventata da Satanasso; astenetevene, e sarete felici.

93. Satanasso desidera eccitare l’odio, e l’inimicizia fra voi, col vino, e col giuoco, ed allontanarvi dal ricordarvi di Dio, e della preghiera. Astenetevene dunque, ed obbedite a Dio, ed al profeta, e tenetevi in guardia per difendervi; imperciocchè se deviate dai precetti, sappiate che l’apostolo non è obbligato che a predicarvi.

94. Quei che crederanno, e che avran fatto opere buone, non saranno colpevoli per aver mangiato i cibi proibiti, se hanno creduto, e se sono penetrati del timor di Dio, se fanno del bene, e temono Dio, e credono, e temono sempre, e fanno il bene; e certamente Dio ama coloro che fanno il bene.

95. O voi credenti! Iddio cerca di provarvi quando vi offre un ricco bottino


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  1. S’intende: alla verità del Corano.
  2. La parola del testo Ansab si diceva delle pietre erette in taluni luoghi sacri, e sulle quali alle volte si versava dell’olio, ceremonia comune ai popoli degli antichi tempi. (Ved. la Genesi, e anche i caratteri di Teofrasto). Quest’istessa parola è impiegata al vers. 4, cap. 5 parlando degli altari degl’idolatri, i quali non erano che semplici pietre al di sopra del suolo. La tradizione ha estesa questa parola a tutte le figure, al punto che i rigorosi osservatori del Corano non si servono nel giuoco degli scacchi di figure che rappresentino esseri animati. I persiani, e gli indiani, spiegano più largamente questo precetto del Corano.
  3. Gli arabi idolatri usavano di consultare la sorte colle freccie che erano custodite dalle guardie del tempio della Mecca.