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capitolo v. 61


qualunque prezzo neppure ai nostri parenti e non nasconderemo neppure la nostra testimonianza giacchè saremmo colpevoli.

106. Se sarà evidente che questi due testimonj abbiano prevaricato, saranno sostituiti ai due primi altri due, parenti del testatore, e presi fra quelli che hanno scoperto lo spergiuro. Essi giureranno avanti a Dio in questo modo: La nostra testimonianza è più vera di quella degli altri due; noi non deporremo cosa che non sia giusta, altrimenti saremmo noi pure colpevoli.

107. Con questa disposizione sarà più facile ottenere che gli uomini rendano una testimonianza fedele, poichè temeranno che dopo la loro ne sia fatta un’altra. Temete dunque Dio, ed ascoltatelo. Ei non dirige i perversi.

108. Il giorno in cui Dio riunirà gli apostoli, domanderà loro: Che cosa vi è stato risposto? ed essi diranno: Noi non abbiamo la scienza, tu solo conosci i segreti.

109. Egli dirà a Gesù figlio di Maria: Ricordati di quanto ho beneficato te, e tua Madre, quando t’ho fortificato collo spirito di Santità, acciò tu parlassi agli uomini da fanciullo nella culla, e da uomo fatto.

110. T’ho insegnato il Libro, la saviezza, il Pentateuco, ed il Vangelo; tu formasti col mio permesso un augello dalla terra, col mio permesso l’animasti con un soffio, col mio permesso guaristi un cieco nato, ed un lebbroso, e tu facesti sortire i morti dai sepolcri col mio permesso. Io distolsi da te le mani degli ebrei. In mezzo ai miracoli che tu facesti lor vedere co’ proprj occhi, gl’increduli gridarono: Tutto questo non è che magia!1

111. Quando io ho detto agli apostoli: Credetemi, e credete al mio messo, essi risposero: Noi crediamo, e tu sei testimonio che siamo rassegnati a Dio.

112. O Gesù, figlio di Maria! dissero gli apostoli, il tuo Signore può egli farci scendere dal Cielo una tavola piena di cibi? Temete il Signore, rispose Gesù, se siete fedeli.

113. Noi desideriamo, aggiunsero, di sederci alla medesima, e mangiarvi; allora i nostri cuori saranno rassicurati, sapremo che ci hai predicata la verità e deporremo in favor tuo.

444. Gesù, figlio di Maria, fece questa preghiera: Dio, nostro Signore, facci scendere una tavola dal Cielo; che sia un festino per il primo, e per l’ultimo di noi, ed un segno della tua possanza. Nudriscíci, poichè tu sei il migliore di quei che nutriscono.

115. Il Signore disse allora: Io ve la farò scendere; ma guai a colui che dopo questo miracolo resterà incredulo! io preparerò per lui un gastigo il più terribile che fu mai preparato per l’uomo.

116. Disse allora Iddio a Gesù: Hai tu mai detto agli uomini: Prendete per Iddio me, e mia Madre, piuttosto che il Dio unico? No; per la tua gloria! Come avrei potuto dire ciò che non è vero? Se l’avessi detto, tu non lo sapresti? Tu sai ciò che sta nel fondo del mio cuore, ed io ignoro ciò che è nel fondo del tuo; imperciocchè tu solo conosci i segreti.

117. Io non ho detto che quel che tu mi ordinasti di dir loro: Adorate Dio, mio Signore e vostro. Finchè io fui sulla terra, poteva deporre contr’essi; e quando tu mi hai chiamato a te2 tu avevi gli occhi sovr’essi, poichè vedi tutto.

118. Se li punisci, ne hai il dritto, perchè sono tuoi servi; se li perdoni, tu lo puoi, poichè sei potente e savio.

119. Il Signore dirà allora: Questo giorno è un giorno in cui i giusti profitteranno della loro giustizia; i giardini bagnati da fiumi saranno il loro eterno


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  1. Ved. cap. 5, vers. 41 e 43.
  2. Si vedranno al cap. 5 vers. 48, le ragioni che ei fanno sostituire le parole: tu m’hai chiamato a te, a quelle, tu m’hai fatto morire; ved. anche cap. 39, vers. 43, nota,