Pagina:Cordelia - Dopo le nozze, Milano, Treves, 1882.djvu/49

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il matrimonio del povero 35

gliore, e la moglie dell’operaio avrà forse ambizione di poter lavorare o d’essere brava massaia, ma non si sognerà nemmeno di schiacciare le vicine sfoggiando un nuovo abbigliamento in ogni occasione, e per un operaio un elogio del suo principale varrà come per un giovane alla moda l’aver detto una frase spiritosa che possa fare il giro dei salotti eleganti.

Se nel popolo, marito e moglie amano il lavoro saranno certo felici; prima di tutto, chè occupati tutto il giorno, non hanno tempo da litigare nè d’annoiarsi l’uno dell’altro, e quando si ritrovano la sera gustano con grande voluttà la fumante minestra guadagnata col lavoro delle loro mani, che sembra loro assai più saporita degli squisiti manicaretti che rallegrano le mense dei ricchi, perchè condita coll’appetito acquistato conducendo una vita operosa. Se uno si ammala, l’altro si sente in obbligo di lavorare per tutti e due; se vengono figliuoli, è uno sprone per raddoppiare ancora il lavoro; insomma fino che