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IL MIO DELITTO
manoscritti trovati
fra le carte del defunto avvocato Enrico Anselmi
Dal carcere cellulare di Milano.
All’avvocato Enrico Anselmi.
- “Mio ottimo amico,
Quel giorno che la mia mamma mi mostrò a voi per la prima volta, addormentata tranquillamente in una culla adorna di trine, non avreste certo pensato che la figlia della vostra amica d’infanzia e del prode generale di San Martino, incolpata d’un orribile delitto, si sarebbe quest’oggi rivolta a voi, per implorare il vostro patrocinio.