Pagina:Cordelia - Il mio delitto, Milano, Treves, 1925.djvu/168

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Volevo sapere, saper tutto fino alla fine; ormai la mia curiosità era irresistibile; volevo far chinare il capo a quella che mi avea rubato l’amore di mio marito, la mia felicità.

Avevo saputo il luogo dove si trovavano, e per molti giorni ho girato intorno a quella casa, come una pazza, senza scoprir nulla. Era un fabbricato immenso a molti piani, dove in ogni appartamento abitava una quantità d’inquilini d’ogni specie. Una di quelle case dove, nelle grandi città, si trova la sarta accanto all’artista, l’operaia vicino al negoziante, una specie di Babilonia dove si va e, si viene passando inosservati.

Dirimpetto scopersi un’offelleria, e pensai di farne il mio posto d’osservazione. Appena mio marito usciva di casa andavo in quel posto, mi sedevo presso l’invetriata e tranquillamente, mangiando pasticcini, stavo cogli occhi fissi alla casa dirimpetto.