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La signora Angiolina padrona dell’offelleria dovea esser contenta della mia assiduità al suo negozio e del consumo di paste ch’io facevo continuamente.
Ero già una vecchia conoscenza per lei e mi accoglieva sempre col grazioso dei suoi sorrisi e fra un avventore e l’altro mi faceva dei racconti più o meno interessanti ch’io ascoltavo molto distrattamente, immersa com’ero nei miei pensieri e in osservare la gente che passava per via.
Avrà creduto che fossi una signora molto golosa, oppure che avessi una preferenza speciale per i suoi pasticcini, ma è certo che era contenta di vedere il suo negozio tanto apprezzato da una signora elegante, e non sapeva come mostrarmi la sua gratitudine.
Per molti giorni mi riempii lo stomaco di pasticcini o ascoltai inutilmente le chiacchiere della signora Angiolina, che mi confidava i