Pagina:Cordelia - Il mio delitto, Milano, Treves, 1925.djvu/174

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Avevo bisogno di muovermi per calmare i miei nervi in sussulto.

Quando giunsi a casa mi ritirai nella mia camera e non mi feci vedere col pretesto della mia emicrania; non avrei potuto sopportare la presenza di mio marito senza fargli una scena violenta; del resto egli si sarà facilmente consolato della mia mancanza pensando alle emozioni della giornata. Quando lo vidi il giorno appresso chiedermi tutto affettuoso notizie della mia salute, quasi credevo d’aver sognato e d’aver avuto le traveggole; tanto pareva impossibile al mio carattere franco e sincero una simile finzione.

Ma ritornai al mio posto d’osservazione: ormai era un’abitudine; uscivo di casa e mi trovavo quasi senza saperlo davanti all’offelleria della signora Angiolina, la quale, se mancavo un giorno, era inquieta e temeva che fossi ammalata. Ritornai a contare i ba-