Pagina:Cordelia - Il mio delitto, Milano, Treves, 1925.djvu/95

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trattato del mio avvenire, e ormai riguardavo il matrimonio come una fine che devono fare tutte le ragazze e avrei accettato chiunque purchè non antipatico Ero troppo impaziente di liberare la zia della mia presenza e mi trovavo a diciotto anni senza illusioni, come se ne avessi avuto già trenta. Intanto s’avvicinava a gran passi il momento decisivo, lo capivo all’agitazione della zia, alle occhiate tenere che mi dava di tratto in tratto. Una sera ebbe luogo fra noi il seguente dialogo. Disse la zia:

— Domani sera verrai con me dalla signora Aureggi.

— Come! se le ragazze non ci vanno mai?

— È una serata eccezionale, canta una signorina, anzi ci sarà più gente del solito, procura di essere carina, dovresti metterti il vestito azzurro che ti sta tanto bene.

— E ci sarà anche Margherita?