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— Non so; può darsi.
Non disse o non volle dire di più, ma io avevo capito abbastanza, avevo capito che forse la sera dopo dovea decidersi della mia sorte; però questa scoperta non mi produsse nessuna emozione, ormai stavo per diventare fatalista.
Ecco il famoso venerdì sera: mi vesto colla massima cura, il vestito azzurro mi sta a pennello e me n’accorgo dallo sguardo soddisfatto della zia.
Ci si avvia silenziose tutte e due; si capisce che abbiamo i nostri pensieri che ci preoccupano e assorbono tutta la nostra mente; si arriva abbastanza presto; si scende dalla carrozza ed eccoci in una bella sala illuminata.
Mi sento un po’ confusa, è la prima volta che mi trovo in una società così seria, di gente piuttosto matura. Pochi colori chiari e molte giubbe nere, di signore credo di essere la più