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262 piccoli eroi


— Che buone persone! — diceva la signora Guerini parlando dei loro vicini — non c’era da divertirsi alla villa in questi giorni, eppure sono sempre venuti. È ben vero che gli amici si riconoscono nelle circostanze, e noi dobbiamo esser riconoscenti a quelli che non ci abbandonarono nei momenti difficili.

Anche i ragazzi s’erano affezionati ai Morandi e li aspettavano con impazienza, tanto più che Maria aveva promesso di riprendere la lettura dei suoi racconti, appena fosse succeduta un po’ di calma alla trepidazione di quei giorni.

I Morandi s’erano infatti avviati verso la villa, ma Maria volle passar prima dal paese per sentire se le voci che correvano fossero esatte e per avere il piacere di confermarle ai signori Guerini.

Traversarono il villaggio in mezzo ai crocchi d’operai che ragionavano tranquillamente, contenti anch’essi d’aver presa una decisione.

— Però se non cede anche il padrone, noi ritorneremo a passeggiare per le vie.

— Se crede di farci ritornare al lavoro promettendo quello che non ha intenzione di mantenere, si sbaglia; l’avrà a fare con noi! — Si sentiva esclamare di tratto in tratto da quegli operai.

Ma erano voci isolate, come gli ultimi lampi di un temporale che sta per cessare. Le donne