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222 il mostro a due teste

lendo la nazione potente, grande, gloriosa, sarebbe assurdo che non la volessimo anche prospera, sapendo che la prosperità è per le nazioni il periodo di preparazione al periodo della loro potenza, grandezza, gloria. Così è nella storia; e così nella natura umana, e non c’è individuo, non c’è popolo che alla sua prosperità non tenda d’istinto, e quindi, anche volendo, sarebbe vano contrastare. Noi vogliamo al contrario che sia prospero il popolo dei lavoratori, quanto può volerlo un socialista di buona volontà. Noi vogliamo che sia prospero tutto il popolo italiano, se non altro perchè sia il più possibile valido operaio della nazione per la grandezza della nazione. E perciò noi fra tutti gli argomenti che si portavano per spingere alia conquista di Tripoli, sostenemmo principalmente gli economici: espansione economica, emigrazione, dare al mezzogiorno d’Italia il suo hinterland nell’Affrica settentrionale. Oggi l’Italia è una nazione del mondo moderno e non può appartarsi dal mondo moderno. Condizione delle nazioni moderne è di essere prospere, e perciò l’Italia non può non essere prospera. Come dunque condanneremmo noi lo sviluppo dei commerci e delle industrie? Come condanneremmo queste condizioni delle società moderne? Vogliamo anzi che i commerci e le