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182 così parlò zarathustra — parte terza


— il corpo flessibile e seducente, il danzante, di cui è similitudine e compendio l’anima lieta di sè stessa. La gioja propria di tali corpi e di tali anime chiama sè medesima «virtù».

Con le parole «buono e cattivo» questa gioja ci recinge e protegge come con sacri boschi; la sua felicità è tal nome che basta ad allontanare dall’uomo ogni cosa spregevole.

Lontano da sè ella bandisce tutto ciò che è vile; e gli dà nome di tristo! Spregevole le sembra colui che è sempre pieno di cure, di sospiri e di lamenti, e colui — ancora — che si accontenta anche ai più piccoli vantaggi.

Essa disprezza del pari ogni sapienza che si sente felice nel dolore: giacchè esiste anche una saggezza che fiorisce nell’oscurità, che rassomiglia ad un’ombra notturna e che non altro fa che sospirare: «È vana ogni cosa!»

La bieca diffidenza le par cosa inferiore, e tale anche le sembra ognuno che richieda, in cambio di sguardi e di gesti, i giuramenti: e ogni saggezza troppo diffidente, propria soltanto delle anime codarde.

E in più vil conto anche tiene chi è pronto al compiacere e chi, servile, simile al cane, ama distendersi su la propria schiena. Poi che v’ha anche una saggezza che è servile, somigliante al cane e pronta al compiacere.

Ma sopra tutto odioso e spregevole le sembra colui che non vuol difendersi, che ingoja la bava velenosa e tollera gli sguardi maligni, colui che troppo è paziente, troppo rassegnato, troppo presto pago: giacchè questa è l’usanza dei servi.

Che alcuno si mostri servile dinanzi agli dèi ed ai calci divini, oppure dinanzi agli uomini e alle sciocche opinioni umane è tutt’uno: ma il felice egoismo spunta in volto a ogni usanza servile.

Esso chiama cattivo tutto ciò che è curvo e basso: gli occhi che ammiccano paurosi, i cuori, oppressi, e quel contegno falso e arrendevole che bacia con le labbra larghe e codarde.

E di falsa saggezza esso dà nome a tutto ciò che i servi e i vecchi e gli stanchi stillano faticosamente dai lor cervelli; e specialmente a tutta la follia religiosa, malvagia, insolente, oltre ogni limite astuta!