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Pagina:Così parlò Zarathustra (1915, Fratelli Bocca Editori).djvu/61

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62 così parlò zarathustra - parte prima


Nel vostro amore sia riposto il vostro onore! E il solo che la donna conosca. Ma sia il vostro onore amar sempre più di quanto siete amati, e non esser mai secondi.

L’uomo teme la donna, quando essa ama: poi che allora essa è pronta ad ogni sacrifizio, e nessun’altra cosa oltre l’amore ha per lei pregio.

L’uomo teme la donna, quando essa odia: poi che l’uomo in fondo non è cattivo, ma la donna è vile.

Chi odia la donna più d’ogni altro? — Così parlò il ferro alla calamita: «Io odio te più d’ogni altra cosa, perchè tu attiri ma non hai forza bastante per ritenere».

La felicità dell’uomo suona: io voglio. La felicità della donna: egli vuole.

«Vedi, solo ora il mondo divenne perfetto», pensa ogni donna quando l’amore le insegna a obbedir con amore.

E la donna è costretta ad obbedire e a ricercare una profondità per la sua superficie. Superficie è l’anima della donna: una spuma mobile e tempestosa sopra un’acqua poco profonda.

Ma l’animo dell’uomo è profondo, il suo fiume scorre per caverne sotterranee: la donna sente la forza, ma non la comprende ».

E a me rispose la vecchierella: «Molte cose gentili ha detto Zarathustra, specialmente per quelle che sono ancor giovani.

È strano! Zarathustra conosce poco le donne; pur ha ragione di parlar così! Forse ciò avviene perchè, trattandosi di donne, nulla è impossibile?

E ora per mio ringraziamento accetta una piccola verità! — Io sono, lo spero, abbastanza vecchia per potertela offrire. Avvolgila bene e chiudile la bocca: altrimenti griderà a squarciagola, la piccola verità».

«Dammi, o donna, la tua piccola verità!» io dissi; e allora la vecchierella soggiunse:

«Ti rechi presso le donne? Non dimenticare la frusta».

Così parlò Zarathustra.