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capitolo terzo 183

lo spazio di otto giorni. Nè questo si potea dir piovere, perocch’era un altro diluvio. Gli equipaggi si trovavano talmente rifiniti che chiedevano la morte ad essere liberati da tanti mali1. Pare che allora, estenuato dai patimenti che gli cagionavano quelle continue burrasche, il padre Alessandro succumbesse alle conseguenze dello sfinimento. Così il primo cappellano, che morì sull’Oceano nelle fatiche dell’apostolato, fu un Francescano. Le gloriose primizie di una tal morte erano legittimamente dovute all’Ordine Serafico.

Mentre duravano questi furori oceanici, una delle caravelle fu trascinata discosto: ell’era riuscita a gettare un’áncora e mantenersi; ma un colpo di vento portò via il gran canotto degli ufficiali, e, per non perire, l’equipaggio dovette in fretta tagliar la gomena2: per tre giorni fu trastullo delle onde. In mezzo a queste convulsioni della natura, i marinai pativano del mal di mare; la veglia, le fatiche, il timore avevano finito con gettarli in un cupo abbattimento; le navi avevano perdute scialuppe, ed ancore; erano quasi aperte e non avevano più vele3. Il naufragio pareva l’inevitabile conseguenza di quello stato infelice: unicamente ci sorprende che queste navi, sulle quali nessuno si sarebbe reputato sicuro per un mare tranquillo, resistessero così lungamente ad una così strana agitazione4.

Tuttavia, a malgrado delle sevizie dell’aria, e delle grandi collere dell’Oceano, dopo tanti pericoli, non era per anco venuto il maggiore: ultima impensata prova era riserbata a que’ miseri.

Il martedì, 13 dicembre 1502, mentre l’Ammiraglio agonizzava sovra il suo letto di dolori, un grido straziante partito da una delle caravelle, fu quasi incontanente ripetuto dalle altre.

  1. Cristoforo Colombo. — “La gente estaba ya tan molida que deseaban la muerte para salir de tantos martirios.“ Cuarto y último viage de Colon.
  2. Fernando Colombo, Vita dell’Ammiraglio, cap. xciv.
  3. “Los navios ya habian perdido dos veces las barcas, anclas, cuerdas, y estaban abiertos, sin velas.” — Cuarto y último viage de Colon.
  4. Charlevoix, Storia di San Domingo, I. lV, p. 241 in-4.