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246 libro quarto

la menoma speranza che si fosse salvato: ammettendo, cosa miracolosa, che Mendez fosse sbarcato alla Spagnuola, v’erano ancora da valicare per mezzo ad aspre montagne, più di cento leghe dal Capo San Michele a San Domingo. Una voce vaga diffusa ad arte dalla masnada di Porras fra gli indigeni, toglieva ogni speranza di soccorso: asserivasi ch’era stata vista perire una nave trascinata dalle correnti verso il sud. Gli animi già paurosi e cupi diventavano ogni giorno più fieri ed ostili. Giovandosi di queste loro disposizioni, il medico Bernal, l’antico farmacista di Valenza, ch’esecrava l’Ammiraglio coll’odio che il delitto professa alla virtù, si affilio1 uno scudiero della Capitana, chiamato Alonzo de Zamora, ed un aspirante del San Giacomo di Palos, Pietro di Villatoro, i quali erano stati malati: tirò a sè altresì Gonzalo Camacho di Siviglia, cui il parentado coll’onorevole Pietro de Terreros, maggiordomo dell’Ammiraglio, avrebbe dovuto preservare da tale traviamento.

Porche non fosse mancata a Colombo alcuna amarezza, quei medesimi che risanarono mercè le sue cure, e la sua morale medicina, tramarono in segreto una macchinazione, di gran lunga più terribile della prima. Cedendo alle insinuazioni di Bernal, cotesti dianzi ammalati risolvettero d’impadronirsi dei canotti di servizio, di rapire tutto quello che si trovava a bordo, e di trucidare l’Ammiraglio che gli aveva posti in quella infelice condizione. Il segreto non traspirò. Colombo non avea sospetto; ma la Provvidenza vegliava a difesa di lui. «Dio rimedio a questo pericolo2;» il complotto de’ malati doveva scoppiare la notte. Poche ore prima, verso sera3, furono vedute al nord-est sui flutti

  1. Cristoforo Colombo. — “Este maestre Bernal se diz que fue el comienzo de la traicion.” — Lettera dell’Ammiraglio a suo figlio D. Diego datata da Siviglia il 29 dicembre 1504.
  2. Herrera, Storia generale dei viaggi e conquiste dei Castigliani nelle Indie occidentali, Decade 1, lib. VI, cap. vii.
  3. “Ma vedendo Nostro Signore il gran pericolo che all’Ammiraglio soprastava, da questa seconda sedizione, gli piacque di rimediarvi con la venuta di un caravellone...”: — Fernando Colombo, Vita dell’Ammiraglio, cap. civ.