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346 libro quarto

a che giovano le tante investigazioni erudite, ma lontane dalla vera sorgente? quale autore meglio di Colombo può dirci ov’egli attinse la sua prima idea? Prestiamglici attenti. Questa idea non gli venne nè dalla sfera, nè dal compasso, nè dalle matematiche, nè dalle sue proprie riflessioni: egli non se ne attribuì mai il merito. Questa idea prima sorse in lui per improvvisa ispirazione. La Santa Trinità, dic’egli, fu quella che gli suscitò il pensiero, che gli si rese a mano a mano sempre più chiaro, che si poteva andar per mare dall’Occidente all’Oriente1. Questa idea, che gli si affacciava sulle prime come un punto luminoso nel bujo dell’imaginazione, acquistò a poco a poco, merce le fatiche di una meditazione penetrativa, il suo sviluppo e la sua lucidezza. Questa prima ispirazione fu poscia afforzata dalla lettura degli autori. Allora Colombo scoprì nel loro testo ciò che il volgo dei lettori non avea saputo intravvedervi. Noi possiamo certificare, che, per la loro sola autorità, alcuni passi d’autori antichi e alcuni versi di Seneca non avrebbero mai generata quell’inconcussa convinzione che seppe resistere a diciotto anni di dubbi, di negazioni e di dispregio scientifico.

Non ci reputiamo autorizzati a vantare la scienza di Colombo: ei non era nè cosmografo, nè astronomo, nè geometra, nè fisico, nè botanico; non ebbe mai l’onore di far parte di veruna commissione scientifica, o di appartenere alla menoma accademia: nondimeno, la sua penetrazione, e la sagacia delle sue osservazioni lo avviarono allo scovrimento d’importanti verità cosmografiche; e si appropriò nella storia del progresso delle scienze tale posto, del quale non sarà mai che alcuno riesca a spodestarlo. A’ di nostri, Humboldt, che i suoi ammiratori hanno soprannominato l’Aristotele moderno, è attirato verso Colombo; lo ammira «dacchè scerne in lui, in mezzo a tante cure materiali e minute, che affreddan l’anima e impiccioliscono il carattere, un sentimento profondo e poetico della maestà della

  1. Cristoforo Colombo. — “Ansi que me abrió Nuestro Señor el entendimiento con mano palpable a que era hacedero navegar de aqui á las Indias.” — Libri de las Profecias, fol. IV.