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capitolo decimo 371

se ci facciam ora a considerare in qual maniera la pietà de’ fedeli onorò san Cristoforo sin dal principio, non troveremo rapporto veruno fra gli atti apostolici della sua vita, e gli attributi sotto i quali lo si rappresenta.

La sua effigie è quella di un santo colossale, con attitudine ed azione che non esprimono nè dottrina, nè penitenza, nè martirio: non prega, non parla, non patisce: nondimeno, non si tiene punto immobile nella sua gloria: cammina per mezzo all’acqua, portando Cristo fanciullo sulle sue spalle.

Sicuramente in questa imagine del confessore della fede non è cosa che ricordi apostolato o martirio. Non essendo questa rappresentazione per alcun modo applicabile agli avvenimenti della vita di san Cristoforo, evidentemente non potrebbe riferirsi che al suo nome. Or è stata data a questo nome, realmente simbolico, una significazione, che, non potendo riferirsi al passato, per necessità dee risguardar l’avvenire.

Questo fatto implica per forza l’esistenza di una profezia da lungo tempo obliata, di un annunzio misterioso, di cui s’ignora al presente l’origine, ma su cui e stato necessariamente costrutto il tipo di san Cristoforo, quale lo produsse a bella prima l’Oriente, e quale lo conserva ancora il mezzogiorno dell’Europa cristiana; da che è permesso dedurre che tale profezia fu contemporanea forse del martirio di san Cristoforo. Non sarebbe impossibile che questa figura fosse letteralmente la riproduzione in pietra della profezia del santo che primo prese il nome di Porta-Cristo, e annunziatrice che un giorno un grand’uomo, portando anch’esso Cristo nel proprio nome, trasporterebbe effettivamente la legge di Gesù Cristo attraverso l’Oceano. Questo spiegherebbe come il genio orientale, dando al Martire l’emblema del santo viaggiatore annunziato, ha fatto un uomo colossale in allusione alla sua opera gigantesca. Per una eccezione unica nell’iconografia sacra e negli usi del culto, la pietà popolare adottò questi attributi figurativi dell’avvenire. La Chiesa ha dato asilo alla colossale effigie di san Cristoforo, che, rendendo omaggio al gigante martire della fede, rappresentava l’apostolato futuro di un grand’uomo che porterebbe Cristo.