Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume II (1857).djvu/40

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20 libro terzo


Il signor Humboldt, le tante volte ripetuto dai biografi di Colombo, ha censurato con assai leggerezza l’opinione di questo grande Uomo sulla figura della terra; ed ha preteso che egli la concepiva sotto forma di una pera, la qual forma sarebbe capricciosa e bislacca. Quest’asserzione, per mala ventura cotanto accreditata, è compiutamente falsa. Non potendo l’Ammiraglio disegnare, per esprimere esattamente la sua idea, un oggetto perfettamente sferico, non doveva parlare nè di un arancio nè di una palla: ha dunque scelto l’imagine di una pera: osserviamo che non si tratta di una pera oblunga od ovale, ma di una pera totalmente rotonda, «toda muy redonda,» eccettuato nella parte aderente al peduncolo «salvo alli donde tiene el pezon.» L’idea del rigonfiamento equatoriale è così chiara nello spirito di Colombo, che determina il tratto geodetico della sua formazione: dice che questa elevazione non è prodotta da un rialzo improvviso della terra in quella regione, nè vuolsi credere casuale, ma deriva da lungi, procurata e derivata da una progressione insensibile, lo che suona perfettamente esatto.

Dalla scoperta del rigonfiamento equatoriale, Colombo procede più innanzi nella scienza: si sforza di riconoscere il carattere storico di quella regione. Come se avesse ammesso questo principio della filosofia alemanna «la terra è la profezia della storia,» cerca quale può essere la destinazione di una plaga così differente da quelle che ha percorse, o che hanno descritto i viaggiatori. Essendo quel paese il più vicino al cielo, per conseguenza stato rischiarito e scaldato prima d’ogni altro dai raggi del sole, Colombo domanda a sè stesso se quella sublime elevazione, se quell’amenità di temperatura non indicano l’antico soggiorno del primo uomo, il paradiso terrestre? non dice di aver trovato il luogo di questo soggiorno di delizie, ma suppone che, al punto culminante del rigonfiamento equatoriale, deve trovarsi quel luogo, a cui nessun uomo potrebbe, dice, aggiugnere senza il permesso divino1. E ciò che

    sea la mar alta é mas propinca al cielo,» — Tercer viage de Cristobal Colon.

  1. «Adonde no puede llegar nadie, salvo por voluntad divina.» — Tercer viage de Cristobal Colon.