Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume II (1857).djvu/39

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capitolo secondo 19


Questa semplice asserzione oltrepassava già, di quanto è alto il genio, gl’insegnamenti della scienza contemporanea. Colombo era sulla via di una grande scoperta cosmografica, il rigonfiamento equatoriale.

Nel rapido scritto che diresse ai Re cattolici con titolo di relazione, l’Ammiraglio dice chiaramente di credere che la terra sia rotonda, ma che da quello che ha veduto, congettura ch’essa non sia perfettamente sferica, ed abbia piuttosto forma di una pera assai rotonda1, la cui parte, che si rappicca al peduncolo, è più allungata, onde questa parte trovasi più vicina al cielo. Di fatto, il rigonfiamento equatoriale aggiugne ad un’altezza di circa ventun chilometri, o cinque leghe di posta2; presso a poco cinque volte l’altezza del Monte Bianco. Questa parte del globo s’immerge più profondamente nell’etere.

Colombo dice che Aristotele collocava il punto più culminante della terra sotto il polo antartico; che altri dotti lo avevano combattuto, e volevano, per lo contrario, che tal maggior elevazione esistesse sotto il polo artico; quanto a lui, trova che il rigonfiamento del globo giace situato verso l’equatore: conosce e scusa l’errore de’ predecessori, poichè non potevano aver conoscenza delle regioni da lui allora scoperte: dichiara di non portar giudizio della costituzione geodetica dell’altro emisfero del globo, poiché non l’ha visitata; ma quanto alla Terra, certifica che non è rotonda come palla, come si crede; ma che è formata a modo di pera assai rotonda, eccetto l’estremità dove si rappicca al peduncolo. Egli ricorre ad un’altra imagine più sensibile, e più esatta di questo rigonfiamento, e del poco mutamento ch’esso deve apportare al tutto insieme della fisonomia del globo3

  1. «Y fallé que no era redondo en la forma que escriben; salvo que es de la forma de una pera que sea toda muy redonda salvo alli donde tiene el pezon.» — Tercer viage de Cristobal Colon. — Coleccion de los viages y descubrimientos, etc., t. I.
  2. Humboldt, Cosmos, Saggio di una descrizione fisica dei Mondo, t. I, pag. 189.
  3. «O como quien tiene una pelota muy redonda, y en un lugar della fuese come una teta de muger alli puesta, y que esta parte deste pezon