Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
capitolo decimo | 405 |
pimento della scoperta. Il solo Clero credette a Colombo, allora che la scienza l’opprimeva colle sue obbiezioni e colle sue avversioni.
Per un effetto istintivo de’ rapporti che univano ai destini del Cattolicismo il cuore sacerdotale, e il genio apostolico di Colombo, il Clero ch’era stato il protettore delle sue idee, fu il consolatore delle sue sciagure, e rimase il solo difensore della sua gloria. Diremmo, che, precedendo l’epoca, il Clero sentiva che la causa di questo laico era la sua propria, e che, giustificando lui, onorava sè. Diffatti la vita di Colombo fa risplendere irrefragabilmente la superiorità del Cattolicismo; perocchè rivela il contatto del soprannaturale coll’uomo. A dir vero, senza il soccorso della Grazia non si potrebbe spiegare la scoperta, poichè è ammesso che il Rivelatore del Globo non possedeva alcuna conoscenza superiore al suo secolo, e nessun mezzo nautico di cui non avessero fatto uso prima di lui altri uomini di mare.
Inoltre la sua vita sembra giustificare anticipatamente il Papato dalle accuse mossegli dagli enciclopedisti intorno alla sua avversione al sapere, ed alle persecuzioni di Galileo. La rotazione della terra sopra il suo asse non era nè più impacciante, nè più compromettente per l’ortodossia della sfericità del globo, ammessa in principio e in fatto da papa Alessandro VI. La teoria della sfericità doveva necessariamente condurre al sistema della rotazione.
Dall’alto della sua infallibilità, il Papato aveva sin dal 4 maggio 1493, riconosciuta implicitamente la forma sferica del globo nel tracciato della sua linea di demarcazione per la divisione degli spazi ignoti fra le due corone di Castiglia e di Portogallo. Indi, nel secolo decimosesto, con accettar la dedicatoria dell’opera De Revolutionibus orbium cœlestium, il Sommo Pontefice, papa Paolo III, approvava le idee di Copernico. Come mai nel secolo decimosettimo, dopo i notevoli progressi dell’astronomia dovuti all’invenzione del telescopio, la Santa Sede avrebbe perseguitato in Galileo la sua dottrina del movimento terrestre? Evidentemente le precauzioni prese relativamente al grande Toscano ebbero motivi affatto personali: la sua teorica potè, per verità, fornirne l’occasione, ma sicuramente essa non ne fu la