Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume II (1857).djvu/473

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ammirazione che ispira, Colombo è unico, eccezionale e fuor d’ogni possibile paragone.

Ma basti: accomiatamoci dai nostri lettori.

È conveniente serbare pel momento dell’addio il miglior pensiero e la parola più espressiva; e, così, vogliamo qui scrivere un nome che abbiam rispettosamente conservato sino a questo momento, destinando collocarlo qual suggello di gloria sulla vita di Colombo.

Non guardando sta volta alle regole del cerimoniale, nomineremo dopo tutti gli altri quella che doveva star prima, dappoich’Ella è ad ogni altro superiore: questa enumerazione, cominciata col primo tra gli uomini nella gerarchia spirituale, chiudesi colla prima tra le donne nella gerarchia sociale, colla Donna la più capace d’illustrare il diadema, e di farne benedire la possanza.

L’imperatrice Eugenia è l’unica spagnuola e la sola franeese che abbia effettivamente desiderata la riparazione dovuta al Rivelatore del Globo. Una tale simpatia, che sopravvive al tempo ed alla tomba, onora ugualmente lo spirito che la riceve, e l’anima che la concede. L’amicizia della cattolica Isabella, rimasa fedele a Colombo, sembra in tal guisa risuscitata sul trono, trasmessa dalla Spagna in Francia, quasi pio legato della più grande delle Regine alla più degna delle Imperatrici.

Nel porre fine a questo libro, ci stimiamo felici di poter deporre, a mo’ di fresca corona di fiori sull’immortale rinomanza di Colombo, il suffragio dell’imperatrice Eugenia, di cui avevamo con intima compiacenza saporata la dolcezza lungo l’intero corso della nostra coraggiosa fatica; trovando in esso, ad un tempo, la consacrazione di questa biografia, una speranza di clemente indulgenza per la nostra prosa disadorna, e l’aurora di un felice presagio per la riabilitazione del sublime Scopritore del quale abbiamo compilata la storia.

fine del secondo ed ultimo volume