Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/275

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capitolo nono 267

ed una notte fu in preda ai pericoli più imminenti; perocchè fra gli uomini che gli rimanevano a bordo, non contava che tre marinai; il rimanente si componeva d’Indiani e di novizii. Per buona ventura le onde non battevano la sua nave che da un lato solo, invece di batterla in tutti i sensi come ne’ giorni precedenti. Col cuore sempre levato verso il suo divino Signore, l’ammiraglio rendettegli grazia di questa diminuzione di pericolo.

Il venerdì 22 febbraio, per una improvvisa risoluzione, essendo tornato Colombo al porto che aveva dovuto abbandonare, vide subito un uomo, che agitava il suo mantello, far segno alla Nina di aspettare. Alcun tempo dopo, una scialuppa, con due ecclesiastici ed un notaro, si accostò alla caravella: dimandavano guarentigia per la loro sicurezza prima di montare a bordo: avendola Colombo concessa, salirono, e lo invitarono a mostrar loro le carte del bordo, per assicurarsi ch’era realmente addetto al servizio dei re cattolici. Non essendo potuto riuscire nel suo colpo di mano e temendo le conseguenze di questo affare, il governatore cercava trarsi dal mal passo con un pretesto plausibile. Indovinandolo l’ammiraglio, consentì a mostrar loro le sue lettere patenti, e li regalò di alcuni oggetti che portava dal Nuovo Mondo. I delegati del governatore parendo sufficientemente convinti della sua qualità, gli rimandarono insiem colla scialuppa tutti gli uomini dell’equipaggio che aveano così slealmente trattenuti. Egli seppe da loro, che, se il governatore fosse giunto a impadronirsi della sua persona, non sarebbe mai stato restituito in libertà, perocchè tal era l’ordine preciso del re Giovanni II.

Le áncore furono in breve levate, e la Nina veleggiò intorno all’isola, volendo caricar legne e pietre per zavorra: ma la violenza delle onde impedì le scialuppe di accostarsi. I segni precursori del vento del sud, cui in quelle spiagge è pericoloso aspettare, decisero l’ammiraglio a continuare la sua via: il mare era liscio, e Colombo ne ringraziò Dio nel suo giornale come nel cuore. Per altri due giorni viaggio discretamente; indi una successione di venti contrari fece ricominciare le fatiche e i pericoli.