Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/295

Da Wikisource.

capitolo undecimo 287

prelati, i ricchi signori, la nobiltà; al di fuori della balaustrata stavano in piedi gl’intendenti delle due corone, e i borghesi che qualche dimestico della corte avea introdotti colà per favore.

Al di fuori si udiva il fremito indescrivibile della moltitudine; le strette contrade di Barcellona erano stivate di una calca impaziente di vedere. A tutti i balconi adorni di fiori, di tappeti e di donne, si agitavano mazzi di fiori, ventagli e mantiglie. Da ogni terrazzo, e perfin dai tetti carichi di spettatori, partivano mille voci confuse e tutte festose. A poco a poco quell’immense e sordo romore si fece più grande, si rinforzò, crebbe e si tramutò in tonanti plausi.

Le grida della calca e il ritorno de’ signori mandati alle porte della città, annunziarono l’arrivo del corteo. E tosto si vide entrare intorniato dagli ufficiali della spedizione, il vessillo reale, cosi felicemente ricondotto dall’altra riva del mar tenebroso: furono guardati con ammirazione quegli uomini dal colorito abbronzato che lo avevano seguito in mezzo a tanti pericoli. La curiosità divorava, per così dire, cogli occhi gli oggetti sconosciuti portati da quel Nuovo Mondo: le piante, gli animali vivi o conservati, sepratutto gl’Indiani ignudi e timidi, dipinti il corpo in quella strana foggia.

Alla perfine apparve Colombo altrettanto semplice quanto modesto nella magnificenza della sua assisa. Ma il sue cuore era innondato da santa gioia, e la sua fronte raggiava di una serenità sublime. Trasparivangli dai lineamenti del viso il sentimento dell’augusta missione da lui adempiuta.

Scorgendo il rivelatore del Nuovo Mondo, per un moto improvviso, i due Monarchi, alzandosi da sedere, fecero qualche passo innanzi, come per andare verse di lui, e gli stesero graziosamente le mani. Sempre sottomesso all’autorità, Colombo andava in segno di omaggio per baciar le mani reali, piegando il ginocchio secondo l’etichetta di Castiglia; ma Isabella e Ferdinando non lo consentirono. La Regina, confusa a tale atto di modestia, lo fece sedere accanto a lei nel seggio che gli era stato preparato. «Don Cristoforo Colombo, disse Isabella, copritevi davanti ai vostri Monarchi: Sedete accanto a loro. Sedete, ammiraglio dell’Oceano, vice re del Nuovo Mondo.» Co-