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318 libro secondo

de’ viveri. Qual contrasto fra la costernazioue e le lagrime della prima partenza da Palos, e le gioie dell’imaginazione e l’impazienza di buon augurio che si vedeva allora intorno alla flotta!

Sulla Graziosa Maria si notavano il bacelliere Gil Garcia, alcade maggiore, Bernal Diaz de Pise luogotenente de’ controllori generali, Sebastiano de Olano ricevitore dei diritti reali, l’astronomo Fr. Juan Perez de Marchena, il medico in capo dottor Chanca, il commendatore Gallogo, il commendatore Arroyo, Juan Aguardo intendente della cappella reale; i gentiluomini Gaspare Beltram, Pedro Margarit, Francesco de Penasola, Pedro Novarro, e Micer Girao, servi della Regina, Juan de la Vega, cameriere dell’infante, Melchiore Maldonado parente del cosmografo, Gines de Corvalan, che si era segnalato nella guerra contra i Mori, il metallurgista Firmin Zedo, l’ingegnere meccanico Villacorta, e due interpreti indiani battezzati, l’uno de’ quali, nato a Guanahani, primo punto della scoperta, aveva avuto per padrino il fratello dell’ammiraglio, e si chiamava come lui Diego Colombo. Quivi si trovava, altresì, qual semplice passaggero, lo stimabile Francesco de Casaus, più conosciuto sotto il nome di Las Casas. Suo figlio Bartolomeo, divenuto poscia immortale pel suo ardente amore per gli Indiani faceva allora, a Siviglia, i suoi primi studi.

L’ammiraglio, alquanto cagionevole della salute, ma di spirito sempre vigoroso, aveva seco il suo più giovane fratello don Diego, e i suoi due figli Diego e Fernando, venuti a lui per abbracciarlo. Appena soffiò il vento favorevole, l’ammiraglio si trovò incontanente rimesso in salute; e il 25 settembre, un’ora prima che levasse il sole, alla presenza de’ suoi figli che lo contemplavano dalla riva, dalla sua nave la Graziosa Maria, diede l’ordine di mettere alla vela.

Lo seguitò con ardore la flotta governando verso le Canarie, ove si doveva far posa. L’ammiraglio vi giunse il primo ottobre; turò la via d’acqua che si era dichiarata in una delle caravelle, ripartì la domane a mezza notte; e il 5 ottobre si accostò alla Gomera per provvedervi legne ed acqua e comprar vitelli, capre e pecore che pensava doversi acclimatare nelle nuove terre più facilmente che gli animali allevati in Ispagna: v’imbarcò