Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/337

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capitolo secondo 329

droniscono della piazza prima che gli Spagnoli avessero agio di prendere le loro armi. Così, furono tutti trucidati. Le case, ove gli altri Spagnoli riposavano colle loro Indiane, furon arse. Otto Spagnoli giunsero a fuggir dalle fiamme, ruppero le file de’ nemici che li circondavano come una palizzata vivente, e giunsero alla riva; ma non avevano altra difesa che il mare. I guerrieri di Caonabo gli inseguirono: si sostennero per qualche tempo sulle onde, finalmente rifiniti dai loro sforzi, perirono negli scogli.

Al romore di quel tumulto, al chiarore degli incendi Guacanagari ebbe la generosità di accorrere alla difesa di quegli ospiti indegni. Ma la rapidità di esecuzione del guerriero Caonabo rendette sterile il suo attaccamento. In uno scontro fra le truppe dell’amico di Colombo e quelle meglio agguerrite del «signore della casa d’oro,» Guacanagari, più valoroso che abile, fu messo in rotta e ferito da un colpo di pietra dallo stesso Caonabo. I suoi si erano ritratti fin dal cominciar dell’assalto nemico: egli riparo ne’ boschi, e il vincitore incendiò la sua casa prima di rientrar nelle sue terre.

Rafforzandosi dell’autorità di Oviedo, Washington Irving pare condannar Colombo dicendo che, ad eccezione del comandante don Diego de Arana, e di uno o due altri, gli uomini che Colombo aveva colà lasciati, erano per la maggior parte gente dell’ultima classe, marinai che una volta a terra non sapevano condursi nè con sobrietà nè con ritenutezza.

Avendo Oviedo traversato otto volte l’Atlantico, ha forse avuto qualche controversia co’ marinai, e ne conservò ruggine con essi. Egli palesa intorno agli uomini di mare una opinion singolare e quasi comica; nondimeno, anzi che biasimar l’ammiraglio, trovasi giustificata l’opportunità di questo principio di colonia, dal numero e dalla scelta degli uomini onde lo compose. Dopo di aver detto: «elesse i cristiani che parvero a lui i più sodi e valenti,» Oviedo aggiunge «insegnò loro molto bene il modo di stare e conservarsi fra quelle genti selvagge.»

Rispetto all’ignoranza di que’ primi coloni, Oviedo va ingannato del paro che Washington Irving.

Perocchè sotto l’autorità di Diego de Arana, onesto gentil-