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capitolo quinto 375

cento libbre di datteri, duecento di uve secche, cento di zuccaro bianco, cento di mele, cinquanta di confetture, una dozzina di vasi di diverse conserve, venti libbre di cedrati canditi, dodici vasi di zuccaro rosato, due olle di olive marinate, dodici faneghe di amandole, duecento libbre d’olio d’oliva, settantacinque di grasso porcino: sapendo quanto bisogno aveva d’uova perchè non ne fosse mai manchevole, la Regina gl’inviava cento galline e sei galli: finalmente perchè l’ammiraglio potesse mantener sempre l’unico suo lusso, la mondezza, gli mandava settantacinque libbre del più bel sapone.

Siccome Isabella non dimenticava mai nessuno, e d’altronde non ignorava le cure paterne dell’ammiraglio per tutte le genti della sua casa, spedivagli, espressamente per loro, dodici materassi, ventiquattro lenzuoli, dodici coperte, ottanta camicie, cento venti paia di scarpe, e cento aune di panno di Vitrè, con sei libbre di refe fino, e tre oncie di seta nera pel rattoppamento delle vesti.

Ma ciò che andava più diritto al cuore dell’ammiraglio era la soddisfazione che avevano provato i Monarchi, manifestantesi nella deferenza che gli mostravano in lor lettere: riconosceva al grazioso stile il vero pensiero della Regina. I Sovrani gli rispondevano con queste espressioni di lode, e quasi di rispetto: «Se noi fossimo stati presenti, avremmo preso il vostro parere.» Rendevangli conto de’ componimenti fatti col Portogallo, pel commercio sulla costa d’Africa, e della convenzione fermata il 7 giugno colla medesima Corte relativamente alla linea di demarcazione dell’Oceano: confermavano tutte le nomine fatte da lui ai diversi impieghi; approvavano tutte le sue dimande, accompagnandole d’un’ordinanza che intimava ad ogni Spagnolo stanziato nelle Indie di obbedire all’ammiraglio qual vice-re e governatore.

Gli ordini dati all’arcidiacono Juan de Fonseca, ordinatore generale della marineria, per la continuazione delle spedizioni d’ogni genere di provvigioni alla colonia, il progetto d’istituire un carteggio regolare. con Hispaniola, mandandovi ogni mese una caravella, provano apertamente l’intenzione di fondar quivi la signoria castigliana. Nelle sue preoccupazioni sull’avvenire