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406 libro secondo

tanente di amore per lui: in breve si fece cristiana per isposarlo; fu nominata Catalina.

Temendo che lo sposo non si trovasse troppo isolato da’ suoi, e l’abbandonasse, gli rivelò l’esistenza di miniere d’oro a sette leghe di là, e lo stimolò ad attirare cola i suoi compatriotti: Diaz vide incontanente in tale comunicazione il mezzo di ottenere grazia: accompagnato d’alcuni sudditi di sua moglie, risolvette di presentarsi a don Bartolomeo; si nascose ne’ dintorni di Isabella, fece chiamare uno de’ suoi amici, seppe che il ferito, non solamente non era morto, ma guariva; il perchè non temette più di mostrarsi. Don Bartolomeo lo accolse, gli perdono e lo riconciliò col suo avversario. Questa notizia era un aiuto provvidenziale per Colombo.

Spedì immantinente verso quel lontano distretto don Bartolomeo, scortato da uno stuolo di fanti, e accompagnato dal metallurgista Pablo Belvis con alcuni operai di miniere. Passarono per la Concezione, ove presero guide del paese, traversarono i dominii del cacico Bondo, e giunsero al fiume d’Hayana, sulla cui riva trovarono copia di minerali d’oro: ne videro altresì ne’ suoi affluenti e ne raccolsero pezzi considerevoli.

Don Bartolomeo portò di là minerali d’oro di gran valore: l’ammiraglio li ricevette con una viva gratitudine, ringraziando Dio, che faceva paghi i suoi desiderii mandando in in quella ch’era sul partire, il miglior mezzo per confondere i suoi nemici, incoraggiare i Re cattolici a continuare le scoperte, e permettere a lui di coronare le sue fatiche col conquisto od il riscatto del Santo Sepolcro, oggetto supremo d’ogni sua ambizione in questo mondo. Secondo le sue costanti abitudini di pietà, si chiuse nel suo oratorio a pregare. La parte del terreno d’Hayana, ov’erano state scoperte le miniere, fu chiamata San Cristoforo, dal nome della fortezza che l’ammiraglio comandò di costruirvi.

Prima di partire, volle regolare durante la sua assenza il reggimento interno della colonia. In virtù de’ suoi poteri e privilegi, elesse suo luogotenente generale il fratello Bartolomeo, con titolo di Adelantado, titolo che gli fu poi sempre conservato: nominò magistrato superiore della colonia Francesco Roldano, dianzi addetto al suo servizio personale, uomo poco