Pagina:Cronache savonesi dal 1500 al 1570.djvu/28

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nuta nel primo dei nostri manoscritti, l’ altro dobbiamo credere non fosse in potere di Alessandro, nipote e non figlio dello scrittore.»

Va errato in tale giudizio il Neri; o la sua disamina si è arrestata alle sole date del codice che accenna il Verzellino, o ben non ricorda questo storico, oppure sfuggirono a lui, diligente e dotto bibliografo, i molti tratti in cui manifestamente si vede che il Verzellino attinse proprio da questo codice dell’Abate che pubblichiamo: come in quel punto in cui scrive delle fanterie dello Streletino cap. di Antonio Trivulzio, che nel 1513 voleva riparare in Savona: e l’altro in cui il Verzellino accenna a Giovanni Assatore da Savona che voleva condurre in città 1500 fanti. Così pure quando Leonardo Abate (padre del nostro cronista) preparò un convito a 300 partigiani dei Fregosi (Verz. T. I, p. 424). Ed ove parla del convegno in Savona del Re d’Aragona con Lodovico Re di Francia (Verz. T. I pag. 411). Infine, ove narra il miracolo del SS. Sacramento, a conferma del quale ricorda per l'appunto il nostro cronista (Verz. T. I, pag. 437).

Ci sembra non occorra andare più oltre nelle citazioni per provare che il Verzellino conosceva il manoscritto che presentiamo ai nostri lettori.

Ammette poi che questo conoscesse il Monti, però ancora con qualche riserva, soggiungendo il Neri...