Pagina:Cronica de matematici.djvu/116

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stico assai, che reale, e d'ingegno acuto, ma non sodo. Fù Vescovo di Bresannone, e fù travagliato molto da Sigismondo Arciduca d'Austria, che lo fece anco prigione, ancorche interponendovisi Pio secondo, egli tosto lo liberasse. Mentre il detto Pontefice si trasferì in Mantova, fù Nicolò in luogo suo lasciato Legato in Roma. Morì finalmente à Todi, e fù il suo corpo riportato in Roma, e sepolto in S. Pietro in Vincola. Il suo core fù portato in Germania, e sepolto nella Chiesa d'Ursicastro fabricata da lui.

[1470]PROSDOSIMO Padovano della famiglia di Beldomando fù professore delle Matematiche nella Patria sua, & è fra coloro, che furono lodati nella sua oratione in lode dell'Astrologia da Luca Gaurico. Non hebbe cognitione della lingua Greca, on-de per questa cagione, e per altro ancora appartenente alla Geometria fù ripreso da Francesco Barocci nella Cosmografia. Scrisse, come dice il Volaterrano nella Filosofia, libri d'Aritmetica. Fece ancora commenti sopra la sfera di Giovanni di Sacrobosco, e compose un volume d'Astrologia con le tavole de moti de corpi, com'egli dice, sopracelesti, la qual'opera manuscritta si conserva nella libraria Feltria di Urbino.


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