Pagina:Cronica de matematici.djvu/117

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[1474]ALFONSO da Siviglia, che perciò si dice Hispalense, attese all’Astrologia, e compose alcune Tavole Astronomiche, le quali donò alla Regina Elisabetta, & inscrissele del suo nome, il che fece per lasciar eterno Testimonio de beneficii ricevuti da quella gran Regina. Fù egli Medico di Professione, e servì un Cardinale di Casa Borgia. Nell’inscrittione de Canoni Astronomici chiamossi da Cordova, il che per qual cagione si facesse, non saprei.

[1476]GIOVANNI, che dalla sua Patria fù detto di Monteregio, fù Tedesco, e di Franconia; il suo vero cognome fù Molitore, come riferisce il Giuntino. Hebbe per Maestro, come fù detto, Giorgio Purbachio. Fù d’ingegno acutissimo, & hebbe ottima cognitione della lingua Latina, e della Greca; Fù anco professore dell’arti, e della Filosofia. Essendo giovane se ne venne in Italia, ove contrasse amicitia con Pavolo Fiorentino. Mentre era in Italia, scrisse contro Nicolò di Cusa. Scrisse Giovanni tante opere, e così eccellenti nelle cose Geometriche, & Astronomiche, che sarebbe cosa lunga il raccontarle ad una ad una, bastando assai di quello, che ne habbiamo detto nello stender pienamente la vita di lui. Molte opere


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