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Pagina:Cronica de matematici.djvu/118

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haveva promesse, le quali sopragiunto dalla morte non potè recar al fine. Fu carissimo à Mattia Huneade Re d’Ungheria grandissimo remuneratore de virtuosi. Fù chiamato dalla Città di Norimberga, e fattone Cittadino, e da Sisto Quarto fatto Vescovo di Ratisbona, dal quale chiamato à Roma per la correttione morì di morte repentina con grandissimo dolore di tutti i letterati, essendo d’anni quarantino dell’età sua, e fù sepolto in Roma nella Chiesa di S. Spirito. Questa lode ha egli particolare, dell’esser stato inventore della decima sfera, la quale secondo lui è quella, che in ventiquattr’hore si volge da Levante e Ponente, e rapisce le sfere inferiori col moto suo.

[1480]LEON Battista Alberti nobile Fiorentino huomo d’ingegno acutissimo, & à tutti gli studii egualmente disposto, attese felicemente alla Pittura, Architettura, & alle Matematiche, e scrisse con molta eleganza in latino più libri. Lasciò dieci libri d’Architettura, ne quali pare, che non solo emulasse, ma superasse Vitruvio. Scrisse di pittura, de lumi, e dell’ombre. Scrisse anco le piacevolezze Matematiche, & un libro della nave. Fù argutisimo nelle cose morali, onde leggiamo del suo cento Apologi, il Momo,


ove-