Pagina:Cronica de matematici.djvu/158

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Montano Lettori publici dello detto Studio, l’uno Filosofo, e l’altro Medico eccellentissimi. Prese la dignità del Dottorato di Medicina in Ferrara, ove egli hebbe per promotore il Bresavola. Fù poi Medico di Ranuccio Farnese fratello d’Alessandro, ambedue Cardinali, fin da giovinetto haveva dato opera felicemente alle Matematiche, alle quali haveva straordinaria inclinatione, e perche à detti studii fù eccitato da Marcello Cervino, che fù poi Pontefice, e da Ranuccio, à servitii de quali egli si trovava, abbracciò più caldamente le dette professioni, di maniera, che vedendo l’incertezza della medicina, & il pericolo del trattarla, abbandonatala del tutto, si diede alle specolationi Matematiche, nelle quali fece poi tanto profitto, quanto con molta meraviglia ha veduto l’età nostra: poiche per opera sua hanno racquistato lo splendor loro tutti i più antichi, e nobili scrittori di quelle professioni. Egli ha tradotto dal greco, & illustrato le cose d’Archimede, d’Appollonio, di Sereno, di Pappo, d’Eutocio, d’Aristarco, d’Euclide, e di Herone Alessandrino, di Tolomeo, e di molti altri, l’opere de quali, prevenuto dalla morte, egli non potè publicare. Del suo habbiamo il libro del


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