Pagina:Cronica de matematici.djvu/33

Da Wikisource.

13

di Eudosso in Atene, & indi uditore, e domestico di Platone, da cui fù mandato à Dionigi Siracusano. Attese alle Matematiche, e fù uno di quelli, à quali Platone mandò coloro, che cercavano la solutione del problema dell’addoppiamento del cubo; fù buon Astrologo, e predisse un Ecclisse della Luna con maraviglia di Dionigi, che perciò gli donò un talento d’argento. Scrisse anco libri Apotelesmatici, cioè giuditiarii appartenenti alla Genetliaca, dalla quale s’attende à giuditii delle natività degl’huomini.

[107][350]TEUDIO fu da Magnesia Città della Jonia, hebbe per Maestro Platone, e fù eccellentissimo Matematico. Affaticossi intorno a gl’Elementi Geometrici, e fabricogli egregiamente, e molti di loro, che erano particolari, fece più universali. Di lui fà honorata mentione Proclo ne suoi Commentarii.

[107][350]PLATONE Ateniese, cognominato per la sua eccellenza Divino, illustrò non solo tutta la Filofofia, mà le Matematiche ancora, alle quali di maniera fù affettionato, che scrisse sopra l’Accademia, che niuno vi entrasse, che non fosse Geometra. Dalla scuola di lui, come dal Cavallo Trojano, uscirono Matematici nobilissimi commemorati da Proclo ne i suoi com-


men-