Pagina:Cronica de matematici.djvu/37

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gia; vien ripreso non dimeno dell’haver’Egli tenuto darsi alcune linee per la loro picciolezza indivisibili, il che in tutto è contrario alla natura della quantità, & à principii della Geometria: Proclo in alcune altre cose gli si oppone appartenenti all’helica del cilindro; Conobbe le Matematiche essere utilissime a chi vvol far profitto nella Filosofia; onde non volle insegnare à colui, che non haveva λαση´νφιλοσοφιας, cioè il manico, per cui la Filofofia si prende; successe nella scuola con Speusippo à Platone.

[111][335]ARISTOSSENO compatriota di Archita fù figliolo di un Mnesia, ò Spintaco Musico, onde indrizzato dal Padre attese alla Musica, diede opera alla Filosofia ancora, e fra gl’altri hebbe per Maestro Aristotile; fù severo, & inimico del riso, il che pare che fosse contrario alla sua professione principale. Scrisse molti libri di Musica, e particolarmente gli elementi Harmonici, che finhora in alcune famose librerie si conservano, e non ha molto furono recati nella lingua latina da un Antonio Gogava. Nella Musica dava Egli gran parte al senso, nel che non sentiva con Pitagora, che il tutto riduceva alle raggioni. Scrisse altre opere in altre professioni con


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