Pagina:Cronica de matematici.djvu/76

Da Wikisource.
56

quali fù ammaestrata dal Padre. Scrisse comnmentarii sopra il canone astronomico di Tolomeo, e sopra i Conici d’Apollonio. Scrisse parimente sopra l’Aritmetica di Diofanto; finalmente per invidia fù ammazzata per opra d’un Cirillo capo, come dice Svida, della contraria fattione, cioè, come io stimo, concorrente del Padre.

[294][404]TEOFILO Alessandrino successe nel Vescovato d’Alessandria à Pietro, che fù il ventesimo Vescovo di quella Città, fù gran Teologo, e Matematico. Scrisse fra l’altre cose un libro della retta celebratione della Pasqua, il quale fu tradotto in latino da S. Girolamo. Hebbe gara con S. Giovanni Crisostomo, e fù principalissima cagione, ch’egli fosse cacciato di Costantinopoli.

[297][410]ISIDORO, e Vulpiano fratelli Alessandrini studiarono in Atene, e furono discepoli di Seriano, e condiscepoli di Proclo. Di questi due Vulpiano di minor’età, fù d’ingegno acutissimo, & attissimo alle Matematiche, di maniera, che Seriano ne rimaneva ammirato. Isidoro attese agl’istessi studii, onde compiacendosi del suo ingegno Teone gli diede Hipasia sua figliuola per moglie. Questi due non si sà, che scrivessero cosa alcuna.


CI-