Pagina:Crooks - Perchè l'operaio inglese difende la sua casa, Milano, Istituto Italo-Britannico, 1918.djvu/16

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Ma se qualcuno supponesse che il popolo britannico, il quale per centinaia di anni è stato il pioniere nelle lotte per la libertà, permetterà, dopo la guerra, di essere permanentemente privato delle sue libertà sarebbe in errore. Il nostro popolo ha ben dimostrato, in passato, come esso sappia difendere i suoi diritti. Oggi, si adatta a sacrificare volontariamente molta parte della sua antica libertà, ma, quando le necessità della guerra non lo esigeranno più cesseranno pure queste condizioni transitorie.

Ora il grosso affare che ci occupa è la guerra. Questa è una lotta ad oltranza, ed il Kaiser deve essere schiacciato. Questa guerra è guerra di tutti, dell’operaio come del patrizio. Ognuno deve dare il suo aiuto, ed ogni classe sociale contribuisce col proprio. Dobbiamo andare fino in fondo e siamo pronti a sacrificare ogni cosa.

Ed è bene rammentarsi dei nostri baldi giovani che combattono. Visitando il fronte, ho veduto dei feriti e mi sono domandato: «Che siamo noi per meritarci tutti i sacrifici che fanno questi uomini? Essi stanno sacrificandosi per noi; stanno sacrificando la loro vita per noi! Ci offrono tutti loro stessi, «gli eroi!».

E mi è caro rievocare qui le parole pronunziate dal Re in una grande assemblea nel Guild Hall quando era ancora Principe di Galles e tornava da una visita al Dominions: «Ovunque noi andammo, i cuori dei popoli palpitavano di orgoglio al pensiero che essi facevano parte di questo grande Impero». Noi non abbiamo nè proprietà fondiarie, nè altri possedimenti, eppure noi tutti condividiamo il comune retaggio di libertà che si diffonde da questo Impero.

Ed è questo retaggio comune che è oggi in gioco.

Scegliete: «Libertà o Kaiserismo?».

Io sto per la libertà!