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Pagina:Cucina teorico-pratica.djvu/11

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non tanto lungo (avverti che il manico deve tenersi sempre in mano, dovendosi maneggiare con somma faciltà); tutte tre di diversa grandezza.

Diverse stampe e forme per granate al bagnomario, per lavori di carne, di pesce, di erbe, di frutti ec., alla spiga.

Quattro dozzine di forme per pasticcetti, di diverso lavoro.

Una trentina di piccolissime forme di latta, per pasticetti, grandi sopra, quanto una moneta di carlini sei.

Due mescole tutte bucate, per spumare.

Un coppino grande, senza punta al di sotto, per prendere il brodo.

Due altri più piccoli.

Due passa-brodi, uno più grande dell’altro.

Due cocchiaroni.

Un’altro con piccoli buchi, per sgrassare il brodo.

Due cafettiere di diversa dimensione, co’ corrispondenti frollatoj di legno, per la cioccolata.

Diverse graticole di ferro.

Varj spiedi per gli arrosti.

Quattro tre piedi di diversa dimensione.

Due folchettoni di ferro con rampini.

Un’altro con manico di legno, o osso.

Due palette.

Una morsa per prendere i carboni accesi.

Due grattugie per formaggio.

Una piccola grattugia rotonda di latta con manicetta sopra, per raspare aranci, limoni, noce moscada ec.

Una trentina di piccole forme di latta, a guisa di tabacchiere, di un dito di altezza, e della rotondità di tre dita, con i loro corrispondenti coverchi.