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Pagina:Cucina teorico-pratica.djvu/209

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coverto sopra la cenere calda, che farai restare per tre giorni, con calorico sempre uguale, e così lo porterai a quella solita consistenza che di sopra ti ho detto per gli altri simili siroppi facendone l’esperimento, cioè, che immergendo nello siroppo due dita e poi aprendole formi quella parte di sciroppo un filo, che non si rompa così facilmente; lo porrai ne’ vasi, senza però otturarlo finchè sia del tutto freddo.


Siroppo di cotogni.


Prendi una dozzina di cotogni maturissimi, ne toglierai la corteccia, ed il di dentro; il frutto lo pesterai benissimo, lo porrai in una stamigna forte o un pannolino ugualmente forte, e così premerai storcendo, onde quelli cotogni pesti estraggano tutto il loro succo, che lascerai riposare in un vase, onde si chiarisca; per ogni quartino di caraffa di succo sciropperai una libbra di zucchero, e portato questo giulebbe alla prima cottura, ci mescolerai il succo de’ cotogni, che farai bollire portandolo alla consistenza di sciroppo.


Siroppo di cedro.


Questo siroppo si fa allorchè se ne ha bisogno, perchè non così facilmente si mantiene.

Farai il giulebbe di una libra di zucchero al solito punto della prima cottura, cioè, al piccolo lissè, allora ci porrai il succo di due piccoli cedri, ci farai dare degli altri bolli, e così te ne servirai.


Siroppo d’orzata.


Prendi una libbra di mandorle dolci, ed un on-