Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. II, 1924 – BEIC 1793959.djvu/13

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Vedi come tutti errano nella misura delle cose! Giá Ari* stippo dá troppo ai sensi: tutto ciò, che non può cadere sotto i medesimi, non può esser per lui soggetto di veritá, ed in conseguenza né di bellezza né di bontá. Nascerá dalla sua scuola qualche altro, il quale sosterrá tutto ciò che ci vien dai sensi esser vero; ed allora ogni bellezza ed ogni bontá, la virtú dell’uomo, quella del cittadino, non sará che la conseguenza de’ giudizi de’ sensi nostri (*>. Vedi Euclide di Megara e lo stesso buon Fedone perdersi dietro le forme esterne della ragione, e curar, con una non saprei dire se improba o puerile diligenza, la macchinai disposizione di un sillogismo e di un entimema, quasi in essa stia riposto ogni criterio di vero. Setta di uomini, i quali, invece di filosofia, par che professino bile e che generano nel mondo piú dispute che veritá (*>. Tutti costoro sono d’accordo in una sola cosa, cioè in disprezzar altamente le matematiche, le quali, a coloro i quali di altro non s’occupano che delle loro sensazioni, sono inutili; a quelli che altro fine non propongono agli studi loro che la disputa, nocive. Le matematiche non sono le scienze né del volgo né degl’impostori. In Italia l’antico e lungo costume, gli esempi viventi di Timeo e di Archita conservano ancor caldo l’amore di queste scienze e, collo studio delle medesime, una severitá maggiore di giudizio nell’ammettere le opinioni. Un italiano incominccrá dal dire a se stesso: — Io non debbo prestare alcuna fede ai sensi. Ed alla ragione quanta fede presterò io? Essa, al pari de’ sensi, sta dentro di me; e ciò, che è in me, non è prova di ciò che è fuori di me. — La ragione avea distrutte tutte le opinioni che eran nate dalle sensazioni ; ma, distrutta una volta ^autoritá della ragione, non ritorna ad esistere tutto il mondo (1) La setta di Epicuro non fece che rendere affermativo il criterio del vero, che era negativo nella scuola cirenaica. Vedi l’Appendice I. (2) Diogbnk Lakrzio, in a Euclide et Phoedone\ Brucker; Meinkrs, Istoria della filosofia della Grecia .