Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. II, 1924 – BEIC 1793959.djvu/157

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le sue necessitá; il plebeo ad onorar l’ottimate suo protettore, ad aiutarlo col suo voto nelle assemblee, pena la morte e l’infamia all’ottimate che tradisca il suo cliente b). E questo costume parmi molto opportuno a render amiche quelle due parti del popolo che in ogni cittá sono naturalmente discordi, mostrando ai piú miseri, e perciò piú insofferenti, che i grandi non sono tali senza alcuna obbligazione. Questa dovrebbe esser la massima di tutt’i grandi: i nostri eupatridi però o non la conoscono o facilmente la obbliano. Ma, ritornando ai pranzi degl’italiani, un larte, come ti ho detto, mangia quasi al cospetto del popolo. Un pranzo solenne, nobile è qui una specie di sagrificio. Nella favella italiana i! nome dell’una c dell’altra cosa è uno e lo stesso, le stesse ne sono le leggi, e ciò, che la religione vieta di offrire sull’altare agli iddii, non è permesso neanche di porlo sulla mensa per cibo degli uomini te). Non si mangiano piú di tre vivande. Il tempo del pranzo si passa per l’ordinario raccontando i fatti illustri degli avite). Tutto insomma è degno degl’iddii e del popolo. Noi, dunque, nell’ora in cui il disco del sole piú non si vede, ma i suoi raggi, passando sulla cima del Matese, indorano ancora i colli che sono all’occidente della pianura nella quale giace Boiano; quando è finito il giorno, ma manca ancora un’altra ora perché arrivi la notte, noi ci raguniamo a cenare nella casa di Ovvio Paccio, uno de’ principali della cittá e presso il quale siamo ospiti Ponzio, i legati romani ed io. Espero splende sulla nostra mensa, ma spesso avvien che ci lasci, e noi prolunghiamo i ragionamenti dell’amicizia fino all’ora nella quale vediam sorger l’aurora dagli opposti colli. Io però son reo di aver interrotto per qualche sera l’antico costume di raccontar i fatti de’ maggiori. Mi chiamano per antonomasia «il curioso»; difatti Io sono. E come non esserlo? Si parla di un caso avvenuto ad un mediastutico... Il caso è uno di quelli (1) Gravina, Orígine* turis. (2) Vedi gli autori citati da Terrasson Suite leggi delle. XII Tavole , commentando le leggi di Numa. (3) Fragmenta velcris h istorine .