Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. II, 1924 – BEIC 1793959.djvu/23

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XXXVIII - FISICA DI TIMEO 17 da sé incomincia, in sé finisce; da sé parte, in sé ritorna: le sue azioni non sono che un eterno immutabile giro intorno a se medesimo h). «Or non tutte le cose hanno lo stesso principio di moto. Alcune si muovono da loro stesse, altre debbono esser mosse da cagioni esterne. La sola mente è quella che ha il moto da sé e lo comunica a tutti gli altri esseri con legge di proporzioni armoniche. Se ci è permesso di tentar formole sensibili per spiegar i misteri piú sublimi dell’universo, noi potremo, non spiegare, ma indicare la legge colla quale si diffonde per tutte le parti della macchina mondana l’attivitá della sua mente... < 2 >. «Noi non possiamo comprendere Dio, autor dell’universo; ma tutto ci parla di lui. Quale spettacolo eguaglia mai quello dell’opere sue! Nei cieli, nella terra, nel mare, nel variar delle stagioni, nel corso eterno degli astri e nel breve periodo della vita degli esseri, la distruzione de’ quali par che non sia destinata se non a dar luogo alla riproduzione di altri che possano lodare i suoi benefici, qual pompa, qual profusione di meraviglie ! «Pure, se, simili ad un viaggiatore che sia trasportato in mezzo ad un delizioso giardino, noi, dopo aver soddisfatto quel primo irresistibile e vago sentimento di ammirazione che ci rapisce e trasporta sopra tutti gli oggetti, vogliamo fermarci ad esaminarli ad uno ad uno, ci si presentano due grandi divisioni : gli esseri celesti ed i terrestri. «Dei primi non possiamo noi, mancandoci l’osservazione de’ sensi, conoscer la natura; e quel poco, che colla mente si potrebbe della natura de’ medesimi comprendere, né tutti possono intenderlo, né a tutti interessa saperlo. Ma noi ragioneremo della terra, che è il soggiorno degli uomini e degli iddíi immortali <3) e colle sue rotazioni produce tutte quelle apparenze (1) Questa idea c anche di Platone, espressa in diversi luoghi, e specialmente nel Timeo % e quasi colle stesse parole. (2) Vedi l’Appendice I. (3) Sul vero senso di questa parola «< dei immortali» vedi Vico, De antiquissima Italorum sapientia . V. Cuoco, Piatone in Italia • 11 2