Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. II, 1924 – BEIC 1793959.djvu/58

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piace. Ma neanche han ragione coloro che tutto ai sensi vogliono dare e nulla alla ragione, perché in tutto ciò che piace deve esistere una cagion di piacere. Vuoi tu conoscer a fondo tutte le quistioni che s’agitano tra i pittagorici ed i seguaci dell’antica musica? Leggi il libro di Archita sulla musica, o pure quello di Filolao. Vedrai come il primo ha distinti i tre generi diatonico, cromatico ed enarmonico; come quel tono, che gli antichi dividevano in quattro parti, egli ha diviso in dieci, ed ha divisa in centoventi parti quella corda, che gli altri dividevano in quarantotto; come i pittagorici han disgiunti i due tetracordi, che prima eran congiunti, ecc. ecc. 0>. Vedrai come Filolao divide il tono in tre parti, delle quali chiama «semitoni minori» le due prime, e «comma» la terza; e poi suddivide ciascun semitono in tre diaschismi, e ciascuna comma in due; e come poi forma il semitono maggiore, unendo un semitono minore ed una comma... (*). Conoscerai quella semplice divisione che prima si seguiva, e per cui la corda fondamentale si reputava divisa in quarantotto parti eguali, delle quali ventiquattro formavan l’ottava; e queste ventiquattro parti formavano altri sei toni interi, che tutto riempivano l’intervallo dell’ottava; divisione che i pittagorici hanno resa piú difficile, facendo i toni ineguali tra loro, ed ineguali le parti minori de’toni (3). Tutte queste cose vedrai tu stesso, quando avrai volontá ed ozio. Se poi ti piacerá conoscer i diversi effetti de’ sistemi diversi, che bisogno avrai di me? Entra in tutti i teatri della Grecia e dell’Italia: in uno udirai musica della setta di Epigone, in un altro di Damone, in un terzo di Agatocle, in un quarto di Agenore (*). Dopo pochi giorni conoscerai tutte le sètte della musica antica e della moderna, e potrai decidere da te stesso. (1) Tolomeo ci ha conservato il canone armonico di Archita. (2) BoEtius, De musica , 3. (3) Rkqubno, Saggi sul ristabilimento delVarte armonica, opera piena d’ingegno in ciò che riguarda l’arte, ma non di eguale esattezza in ciò che riguarda la storia. Vedi l’Appendice I. (4) Questi quattro furon, secondo Porfirio, fondatori di quattro celebri sette armoniche nell’etá di Archita.