Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/12

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proprietari, i quali, con istruzione e mezzi maggiori e con maggiore autoritá di esempio, dal seno della loro famiglia sono piú facilmente in contatto cogli scienziati e coi loro libri e sono piú efficaci a persuadere il popolo.

Quindi la divisione dell’istruzione pubblica in sublime, media, elementare; o, volendo usare il linguaggio comune, alta, secondaria, primaria. Se togliete la prima, le scienze non si perfezioneranno mai; se l’ultima, diventeranno inutili pel popolo; se la media, renderete inutili tutte e due le precedenti; perché né gli uomini potran passare dalla bassa all’alta, né le veritá potran ritornare dall’alta alla bassa. L’istruzione dev’esser comune agli uomini ed alle donne; lasciar queste ineducate è lo stesso che non voler educare gli uomini. Le donne sono e saranno sempre le prime e le piú potenti nostre educatrici. Ma educar le donne al modo degli uomini sarebbe lo stesso che turbare l’ordine della natura; educar tutte le donne allo stesso modo sarebbe lo stesso che invertire l’ordine della societá. È necessario che anche per le donne sianvi gradi diversi d’istruzione. Dietro questi principi, si risolve la quistione tante volte agitata: se l’istruzione debba esser gratuita o no. L’istruzione è un bisogno di tutt’i cittadini, di tutto lo Stato: dunque dev’esser accessibile a tutti. Deve perciò esser gratuita per tutti? No. Deve esser gratuita a tutti l’istruzione elementare, perché è necessaria ed utile a tutti. È utile a tutti la secondaria e l’alta istruzione? Esse sono utili a colui il quale ha mezzi onde sussistere e potersi dare interamente alle scienze; o a quello che, dotato dalla natura d’ingegno trascendente, promette alle scienze, alle quali un impeto naturale lo chiama, nuova gloria e nuove fonti di utilitá allo Stato. Se un altro, al contrario, senza mezzi di sufficiente fortuna e senza ingegno, si destina alle scienze, le profanerá, cagionerá danno a se stesso ed allo Stato, che, per aver in lui un cattivo letterato, perderá un utile cittadino. Che il governo dia l’istruzione gratuita all’uomo di molto ingegno e bisognoso, è giusto ed è utile: non la dará all’uomo