Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/154

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Quale è, dunque, la vera differenza tra il primo progetto ed il secondo? L’unica e vera differenza è che nel primo l’educazione era secolare, nel secondo è ecclesiastica. Nel Rapporto che accompagna il progetto si dice che la Commessione poco profitto vuol trarre dagli ecclesiastici. Non è vero: la Commessione vuole ecclesiastici istruttori, ma non vuole istruzione ecclesiastica. 3. Istruzione sublime. — L’istruzione sublime in tutte le parti del mondo è formata dalle facoltá; in tutte le parti del mondo le facoltá sono cinque: lettere, scienze fisiche e matematiche, medicina, legale, teologia.

Di queste facoltá la Commessione ne avea messe cinque in Napoli, ed alcune altre in Chicti, Bari, Catanzaro. Nel nuovo progetto si mettono cinque in Napoli ; le facoltá di medicina e legale in Chieti, Bari, Catanzaro; la facoltá di belle lettere in Montecassino, Loreto, Cava; ma, con un felice ritrovato, non si chiamano «facoltá», ma bensi «accademie» e «scuole speciali»: si crede che appartengano all’istruzione media, e si vuol dare a credere che si sia risparmiato nella istruzione sublime. È da avvertirsi che nel progetto della Commessione la facoltá teologica non si metteva che solamente in Napoli; che le altre facoltá aveano nelle provincie qualche cattedra di meno che nella capitale.

Dopo ciò si calcoli. Per le facoltá di bèlle lettere, medica e legale li due progetti sono di accordo. Si tolgano al nuovo due cattedre nella facoltá teologica, la cattedra d’idraulica, tre cattedre di eloquenza, due di inutile giurisprudenza in Altamura e tre di meschina ed illusoria architettura, e si avrá il numero di professori sufficienti a stabilire tre o almeno due altre facoltá di scienze fisici^ e matematiche.